Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2018
Durata:72 min.
Etichetta:Non Serviam Records

Tracklist

  1. EVANGELIUM NIHIL
  2. COMATOSE VIGIL
  3. DEUS STERILIS
  4. THE DAY HEAVEN FELL

Line up

  • David Unsaved: bass, keyboards, guitars
  • John Devos: drums
  • A.K. iEzor: vocals

Voto medio utenti

Evangelium Nihil segna il ritorno dei maestri del doom metal Comatose Vigil. La band russa, che prima di sciogliersi definitivamente nel 2016 aveva pubblicato due full-length molto apprezzati nel genere, Not a Gleam of Hope del 2005 e Fuimus, non Sumus... del 2011, è stata oggi riportata in vita dal vocalist Andrey "iEzor" Karpukhin, del quale ritroviamo le iniziali A.K. aggiunte al nome. Banale espediente per ovviare, con un semplice suffisso, ai problemi legati all'uso legale del nome negatogli dall'ex chitarrista Alexander "ViG'iLL" Orlov.

Anche se storicamente spaccati, l'anima e l'essenza dei Comatose Vigil permeano questo maestoso album. Sebbene della formazione originale rimanga solamente Andrey Karpukhin, al quale si affiancano David Unsaved, (già negli Ennui) che si occupa di chitarra, basso e tastiere e John Devos alla batteria, non si evidenziano sostanziali differenze con la storia passata. Anzi, Evangelium Nihil sembra raggiungere una maturità ed una intensità espressiva che non risente delle numerose rotture che punteggiano la storia della band.

Album dalle atmosfere sofisticate, Evangelium Nihil si snoda tra le note di un funeral doom solenne, livido ed angosciante.
Quattro lunghissimi brani che incedono con passo greve, impreziositi da un sapiente uso di ricche sonorità sinfoniche, capaci di sprigionare atmosfere avvolgenti e malinconiche di grande intensità.
Ma certamente non c'è luce in un album del genere, non c'è speranza. Il prezzo da pagare è alto, costretti in uno spazio rarefatto, plumbeo e soffocante.
La voce di Andrey è cavernosa, profondissima, senza però risultare atona. Le tastiere sono maestose e sostengono effettivamente l'intera struttura dei brani. Chitarra e basso, in sincrono, distillano note prolungate, corpose e piene mentre le pelli ed i piatti scandiscono con precisione mirata un tempo dilatato, rallentato sin quasi al limiti del possibile.

In questo particolare genere di musica è sempre molto sottile il limite tra un album tedioso e un album ben concepito, capace di sostenere la lentezza del ritmo insita in questo stile senza annoiare e senza risultare eccessivamente pesante. Non c'è dubbio che i Comatose Vigil A.K. dimostrano grande perizia nel genere, in un album tanto gravoso quanto coinvolgente.
Recensione a cura di Burned_byFrost

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