Ed Wynne è praticamente sinonimo di Ozric Tentacles, storico collettivo inglese attivo dalla metà degli Anni Ottanta dedito allo space-psych-etno-kraut rock più variegato che si possa immaginare.
Dopo il buon ritorno datato 2015 (
“Technicians Of The Sacred”), il chitarrista inglese ha pensato bene di esordire da solista con il qui presente
“Shimmer Into Nature”, album in cui ha deciso di suonare e registrare ogni singolo strumento (giusto il master è stato “appaltato” ad
Adam Goodlet e ai suoi Re:creation Studios).
Se siete alla ricerca di un album rock, non lo troverete di certo qui. Facendo infatti affidamento sui primi minuti di
“Glass Staircase”, verrebbe da pensare che stiamo ascoltando l’ultimo full-length dei
Tangerine Dream o degli Enigma. Bisogna aspettare l’ingresso della sei-corde di
Wynne per capire che siamo al cospetto di un talento tanto riconoscibile quanto storicamente - e ingiustamente - sottovalutato.
I synth sono sempre in primo piano, anche nella successiva
“Travel Dust”, dai tratti fusion, mentre
“Oddplonk” profuma di ambient e di lounge music. Se
“Shim” è uno sfoggio elegante di tecnica strumentale, la conclusiva
“Wherble” è l’episodio più canonicamente progressivo del lotto, vicino a certe cose dei Liquid Tension Experiment o di
Jordan Rudess solista.
Un disco per i palati più raffinati.
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