White Zombie - Astro creep 2000 songs of love, destruction...

Copertina 10

Info

Anno di uscita:1995
Durata:52 min.
Etichetta:Geffen
Distribuzione:Geffen

Tracklist

  1. ELECTRIC HEAD PT1 (THE AGONY)
  2. SUPER CHARGER HEAVEN
  3. REAL SOLUTION N 9
  4. CREATURE OF THE WHEEL
  5. ELECTRIC HEAD PT2 (THE ECSTASY)
  6. GREASE PAINT AND MONKEY BRAINS
  7. I ZOMBIE
  8. MORE HUMAN THAN HUMAN
  9. EL PHANTASMO AND THE CHICKEN RUN BLAST O RAMA
  10. BLUR THE TECHNICOLOR
  11. BLOOD, MILK AND SKY

Line up

  • Rob Zombie: vocals
  • J.: guitars
  • Sean Yseult: bass
  • John Tempesta: drums

Voto medio utenti

Quest'album è un capolavoro, negli anni avrei potuto fare 10 versioni di questa recensione ed il risultato sarebbe stato sempre lo stesso: un disco fantastico che evade da ogni possibile catalogazione. L'intro di 'electric head ' è un martellare continuo che ci perseguiterà per tutto il corso della song, l'arrivo della chitarra di J. è strabordante, un muro di suono impenetrabile, Rob Zombie entra prepotente con il suo vocione demoniaco, è il personaggio perfetto per una band che ha prodotto un album perfetto, quattro freaks usciti direttamente dai peggiori fumetti horror fantastici degli anni addietro, personaggi sfuggiti ad un'esplosione atomica che si cimentano in questo concentrato di anomalie sonore, la chitarra ha le radici nel metal pesante, a volte dissonante, a volte ritmicamente tanto quadrata da sembrare una marcia militare quello che viene prodotto. Rob Zombie salta abilmente da un vocione basso ad una voce nasale condendo il tutto con una colata di oh yeah!! che rendono riconoscibilissimo il suo stile. 'Super charger' è un treno che non si ferma a nessuna stazione, la batteria corre libera e infrange i timpani con la sua ossessività, alle pelli troviamo John Tempesta, si proprio lui, l'ex Exodus che da qui in avanti verrà riconosciuto per i meriti che ha, al basso invece abbiamo Sean la versione bionda della bella Morticia della famiglia Addams. Ogni brano di questo disco è un trip fantasioso su di un pianeta diverso, ogni loop, ogni sampler, ogni keyboards è sistemata millimetricamente all'interno della perfetta macchina ritmica composta da J. S. e John, su tutto la grande interpretazione magistrale di un Rob zombie che mai più come su questo album risulterà così perfetto nel creare storie dell'assurdo e a trasporre la follia in parole e linee vocali. Deve essere stato veramente un lavoro da perderci il sonno sistemare tutta questa miriade di suoni, ma il risultato è sorprendente, non che nessuno mai prima di loro abbia usato sampler e tecnologia in un disco metal, questo no, ma solo questo disco può vantarsi di avere amalgamato così bene così tante idee. Un album che con il passare degli anni non perde smalto e non risente del passare del tempo, ascoltarlo oggi o nel 1995 quando è uscito non c'è differenza, i suoni erano talmente oltre che risulta un lavoro modernissimo tutt'oggi. Un album che và gustato e vissuto per intero, quando dico intero intendo che anche la veste grafica è parte integrante del lavoro, tanto da dover affrontare l'ascolto gustandosi le immagini magnificamente create da Rob per l'occasione, un booklet che è un'opera d'arte, come ulteriore dimostrazione che abbiamo a che fare con un artista completo a 360 gradi (fumettista, musicista e cineasta di successo). Tutte le canzoni meriterebbero di essere sviscerate appieno, come 'electric head pt2' vero hit da club alternative, un ammasso di suoni e ritmiche che fanno muovere il capoccione persino ai più restii al ballo, agghiacciante il carillon da circo posto in apertura di 'grease paint and monkey brains', o l'Ave Maria di Schubert che funge da intro alla veloce I , Zombie, ma la perla portafortuna del disco è senza dubbio quella 'more human than human', abbastanza psicotica e orecchiabile da far salire l'attenzione sul gruppo da parte della massa, ricordo che anche il video di accompagnamento è veramente bello con uno Zombie indemoniato. J. racchiude in questo lavoro una serie veramente notevole di riffoni indimenticabili dimostrando di essere un musicista dalle doti compositive notevoli. Chiude questo incredibile lavoro tra suoni orientali e cori femminili da orgasmo la bellissima messa nera di 'blood, milk and sky', tutta da ascoltare al buio per l'ultimo viaggio ultraterreno senza bisogno di droghe se non la dipendenza che crea la musica dei White Zombie. Capolavoro assoluto.
Recensione a cura di Dragula

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