Madison - Best In Show (Reissue)

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2018
Durata:54 min.
Etichetta:Pride & Joy Music

Tracklist

  1. OH RENDEZ VOUS
  2. CARRY ON
  3. HOTEL PARTY
  4. DRAMA
  5. SHINE
  6. THE LOOK IN YOUR EYES
  7. GIVE IT BACK (REMIX)
  8. OUT OF THE BUNKER
  9. WORLD WIDE MAN
  10. CAN’T TAKE IT
  11. MENTAL MASTURBATION
  12. THE TALE

Line up

  • Göran Edman: vocals
  • Anders Kalson: guitar
  • Mikael Myllynen: guitar
  • Conny Sundqvist: bass
  • Peter Fredricksson: drums
  • Debbie Cameron: backing vocals
  • Mia Martinez: backing vocals
  • Magnus Stromberg: keyboards

Voto medio utenti

Non credo siano in molti, tra gli appassionati dell’hard melodico, a ricordarsi dei Madison, un gruppo che invece nel suo “piccolo” ha contribuito, andando anche oltre le innegabili doti del suo cantante, all’ascesa vertiginosa della via scandinava al genere.
Con alla voce il grande Göran Edman, gli svedesi hanno dato alle stampe alla metà degli anni ottanta due godibili dischetti sulla scia di Europe, 220 Volt, Treat e TNT, ormai diventati materiale esclusivo per incalliti chic-rockers o per i fanatici di uno dei singer più autorevoli della scena, qui impegnato a muovere i suoi primi passi artistici.
Con la ristampa arricchita di “Best in show” (contiene anche due tracce dall’EPThe tale”), la Pride & Joy Music consente pure ai musicofili meno attenti ed esperti di scandagliare il percorso evolutivo di un suono che ancora oggi domina il nostro sempre più traballante mercato discografico.
Il secondo albo dei Madison (arrivato dopo “Diamond mistress”, per il quale auspichiamo un’analoga operazione di riscoperta …) ci riconsegna una formazione ancora un po’ “acerba” (Edman compreso …) eppure già capace di ostentare tutte le migliori caratteristiche tipiche dello scandi-rock attraverso una manciata di songs di buon livello, sospese tra grinta, cori adescanti e melodie incisive.
Oh rendez vous”, le Rainbow/Purple-iane "Carry on”, “The tale” e "Can’t take it”, la languida ballatonaShine” e poi ancora la frenetica “The look in your eyes”, le pulsazioni alla Europe di “Give it back” e il tocco esotico di "Out of the bunker” rappresentano i momenti migliori di un disco zavorrato in parte da una produzione impastata e poco cristallina, che neanche la rimasterizzazione ha potuto correggere del tutto.
Un gradevole “ripasso” di storia, dunque, che conferma quanto prolifica fosse la miniera del talento nordico, il cui filone aureo non si è fortunatamente per nulla inaridito nel tempo, arrivando addirittura ad accentuare la brillantezza e la raffinatezza delle sue gemme.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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