Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:45 min.
Etichetta:AOR Heaven
Distribuzione:GerMusic Promotion

Tracklist

  1. I CAN SEE IT IN YOUR EYES
  2. SCARED TO BREATHE
  3. A THOUSAND PIECES
  4. SECRETS & LIES
  5. I NEVER CRIED
  6. HOMELAND
  7. DON’T LET GO
  8. A LOVE SO CRUEL
  9. MAGNETIC MEMORIES
  10. JEALOUSY

Line up

  • Neil Fraser: guitar
  • Jason Morgan: vocalist
  • Joao Colaco: drums

Voto medio utenti

La band dei ‘Trishula’ - nome più strano non potevano crearlo - è figlia del chitarrista inglese Neil Fraser ( TEN, Rage of Angels, TNT, SHY ) e nasce nel 2015.
Dopo aver reclutato due amici - il cantante Jason Morgan e il drummer Joao Colaco - Neil decide di far uscire l'album di debutto "Scared To Breath" che "rischia" di diventare una vera e propria chicca per gli amanti dell'AOR melodico
Nel disco infatti troviamo un lotto di ottime composizioni, nelle quali spicca l'inesauribile vena melodica di Neil autore anche di una convincente prova chitarristica con alternanza di riff rocciosi, ampie aperture melodiche, arpeggi e solos mai banali
La cigliegina sulla torta è poi rappresentata dalle vocals di Jason Morgan in grado di passare con estrema disinvoltura tra le varie timbriche.
E i pezzi, direte voi?
I pezzi ci sono e sono tutti dei piccoli gioiellini di melodic hard-rock, dall'iniziale "I Can See It In Your Eyes" che si apre in maniera pomposa con tastiera e chitarra e che ricorda un po' i Survivor e i Toto - scusate se è poco - passando per brani più rock and roll quali la bellissima "Secrets And Lies" dall'intro alla Who - e anche qui scusate se è poco - o "Suicide Satellite" arcigno rock che ricorda i Bad English.
I ritmi si fanno più duri e veloci con l'hard rock di "A Love So Cruel" e "Magnetic Moments" introdotta da un bellissimo duo tastiera/chitarra.
Ci sono ovviamente momenti più tranquilli anche se manca una vera e propria ballad, che invece mi sarei aspettato ma forse meglio così, in quanto non ci sono mai cali di tensione e fra ottime melodie, riff potenti e chorus da cantare all'unisono, il disco scorre che è un piacere, soprattutto grazie al songwriting fresco e alle corpose melodie che vedono protagonisti tastiere/pianoforte/ chitarre.
È raro imbattersi in un disco di debutto di una band sconosciuta che raggiunga lo status di "Top Album"... Beh, eccolo qui!
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza
Orrendo

Deprimente, demenziale, noioso

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 05 apr 2019 alle 07:53

Entusiasta della recensione, l'ho subito aggiunto in coda in streaming.... UN ABORTO di disco... un cantante a cui non gli farei fare neanche piano bar!!! Ma che delusione!!!

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