Copertina 8

Info

Anno di uscita:2019
Durata:52 min.
Etichetta:Arising Empire

Tracklist

  1. EMPIRE
  2. FROM THE INSIDE
  3. THE MODERN RAGE
  4. ICON
  5. THE RIGHT ESCAPE
  6. VéRONIQUE
  7. EPISTEME
  8. STRIVE
  9. MUTED RAIN
  10. HOUSE OF CARDS
  11. AVEC TOUR MON AMOUR

Line up

  • Philippe Charny: vocals
  • Pierre Danel: guitars
  • Quentin Godet: guitars
  • Steve Treguier: bass
  • Morgan Berthet: drums

Voto medio utenti

Parigi, 2013. Cinque straordinari musicisti formano i Kadinja, un band che pesca a piene mani dalla storia del djent, del progressive metal moderno e il technical core più all’avanguardia. È anche l’anno dell’ep “Eponymous”, mentre nel 2017 la Season Of Mist pubblica l’agognato debut album “Ascendancy”. Si spalancano le porte del successo, seppur modesto. I Kadinja intraprendono una grande esperienza dal vivo, accompagnando in tour artisti capisaldi del genere da loro prodotto, come Animals As Leaders e Devin Townsend. Adesso la Arising Empire regala il follow up di quell’album che già significò molto.

Super 90’” è riassumibile solo con la parola talento. I cinque musicisti confezionano un gioiello a livello di composizione, originalità, esecuzione, supportati da un lavoro produttivo di notevole talento (firmato Chris Eldrich e Pierre Daniel). Un lavoro superlativo, che già dalla opener “Empire” costella il sound di tecnica incisiva, dinamica, variegata, d’ispirazione avanguardistica. “The Modern Rage”, “The Right Escape” o “Véronique” mostrano aggressività e cristallinità mai fini a se stesse. L’universo dei Kadinja ha talmente tante forme e colori da lasciare a bocca aperta con episodi inaspettati e sempre positivi (c’è anche una splendida ballad, “Episteme”, in grado di aprire meritatamente le porte anche alla dimensione radiofonica). Ma non si può non spendere altrettante parole per la conclusiva “Avec tout mon Amour”, inizialmente strumentale che si abbandona a sperimentazioni più colte (chitarre pinkfloydiane, vocalizzi pragmatici), a chiudere un lavoro che davvero non ha un punto a sfavore, per non parlare della poeticità dei testi. È probabile che la band torni in tour presto, e si preannuncia un successo superlativo, almeno per i fan del genere. E finalmente potremmo incominciare ad almeno avvicinare al podio dove imperano da sempre i Meshuggah un nome nuovo.

La rivelazione che stavamo aspettando.
Recensione a cura di Max Firinu

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