Detrattori o no, bisogna ammettere che la scena metalcore, a differenza di mode che si sono propagate in passato come virus, per poi morire a causa di un mancato rinnovamento, è forse una delle più attive che si siano mai conosciute. Centra poco se si parli di vecchio o nuovo continente; nascono band, crescono, conquistano mercato e fan, e inevitabilmente influiscono sull’evoluzione del genere metal in generale. Gli statunitensi
Currents sono praticamente dei simil veterani. Si fondano nel Connecticut nel 2011, pubblicano l’ep “
Victimized” e l’album di debutto “
Life – Lost” a spese proprie, vivono cambi di line up, riformazioni, ma giungono poi finalmente in tour anche in Europa, dopo un contratto con l’americana
Sharptone (distribuita da noi dalla
Nuclear Blast). Solo due anni fa il secondo lavoro “T
he Place I Feel Safest” gli permise di solcare palchi in compagnia di altre seminali band come
Born For Osiris,
Fit For A King e
Miss May I.
Adesso, la band propone quello che possiamo definire un antipasto del prossimo lavoro. Quattro intensi brani di estremo metalcore made in USA, dove non manca nulla. Melodie catchy, sfuriate growl, scream, vocalizzi più radiofonici, e anche una netta propensione al progressive/djent (“la fantastica “
The Rope”, highlight del dischetto). È vero che episodi come “
My Disguise” e “
To Feel Empty” fanno storcere il naso proprio ad ascoltatori che accusano il genere di essere troppo giovanile e commerciale, però i Currents hanno molte buone idee, e sarebbe prevenuto bocciarli. Si tratta di un lavoro embrionale, non in grado di stendere un rapporto dettagliato sulle loro possibilità, però l’ascolto è piacevole, e di sicuro i fan troveranno grandi sorprese.
Attendiamo fiduciosi, e per il momento incoraggiamo, senza sbilanciarci troppo.
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