Siamo in Svezia, a metà dei GLORIOSI anni ’90, la scena scandinava è in pieno fermento e il dna del metal estremo è stato codificato … I
Sacramentum hanno inciso
“Far Away From The Sun”, gli
Entombed “Clandestine” e i
Marduk si apprestano a diventare la leggendaria macchina da guerra che dopo tante battaglie si incepperà solo trent’anni dopo nell’intento di celebrare la “vittoria” di uno scontro mai avvenuto … i
Devourer si sono fermati li, hanno, giustamente, capito che non serviva nient’altro, gli ingredienti da tramandare ai posteri c’erano tutti … Se per qualcuno può essere deleterio questo immobilismo ultra ventennale, per altri, come il sottoscritto, è la pura essenza dell’estremo, della nostra storia e del nostro futuro …
“Dawn To Extinction” segue di due anni l’ottimo
“Across The Empty Plains” e ci ripropone il duo di Sandviken in buonissima forma con un platter leggermente più death oriented rispetto al predecessore, ma che, ovviamente, non cede di un solo millimetro in quanto a brutalità, forza distruttiva e melodie guerrafondaie. L’assalto in pieno volto di
“Beast Of Famine” o
“Redemptive Suicide” non è certo una sorpresa, così come non possono esserlo i riffs melodici che ne costituiscono il tappeto sonoro su cui lanciare l’assalto all’arma bianca, ciononostante l’effetto tramortente è assicurato. Se proprio vogliamo essere pignoli, in più di qualche frangente la band mi ha fatto pensare a dei
Centinex che si cimentavano con il black metal, non certo un trattato di delicatezza o di inutili orpelli stilistici … quando i
Devourer vogliono uscire un attimino dal seminato, come in
“Evighetens Bila” lo fanno con pesanti rallentamenti di matrice doom/death americana, tanto per rendere ancora più pachidermico il proprio sound, altre volte si cimentano con alterne fortune in un death’roll a la
“Wolverine Blues” come in
“Narconemesis”, ma le “sperimentazioni” sono subito messe a tacere con un caterpillar intitolato
“Conjuring The Cleansing Inferno” per non lasciar modo a nessuno di poter muovere alcun tipo di critica all’integrità della band …
“Dawn To Extinction” è un album, semplice, selvaggio, spaccatutto, tritaossa e soprattutto genuino e onesto ! In un mondo musicale sempre più plastificato e finto, in cui il metal purtroppo non fa eccezione, vedere che esistono ancora dei gruppi come i
Devourer fa veramente bene al morale e accresce a dismisura la fiducia per il futuro, sempre che l’occhio sia ben ancorato al passato …
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