Beheaded - Only Death Can Save You

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2019
Durata:38 min.
Etichetta:Agonia Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE CHARLATAN'S ENUNCIATION
  2. EVIL BE TO HIM WHO EVIL SEEKS
  3. A GREATER TERROR
  4. UNHOLY MAN
  5. EMBRACE YOUR MESSIAH
  6. THE PAPIST DEVIL
  7. GALLOWS WALK
  8. ONLY DEATH CAN SAVE YOU
  9. FROM THE FIRE WHERE IT ALL BEGAN

Line up

  • Davide "BrutalDave" Billia: drums
  • Omar Grech: guitars
  • David Cachia: bass
  • Frank Calleja: vocals
  • Simone Brigo: guitars

Voto medio utenti

Sesto studio album per questi deathsters, ed esordio per la solida etichetta polacca che ha lanciato una sfilza di gruppi nel panorama estremo.
I maltesi non sono certo dei novellini, e si può ben percepire da questo ritorno discografico a due anni di distanza dal precedente Beast Incarnate.
Un concentrato furioso di puro death metal sulle orme dei Morbid Angel e Immolation.
L’opener “The charlatan’s enunciation”, ti prende subito alla gola con un blast beats terremotante e riffing compressi di scuola death metal americana.
Il singer Frank Calleja adotta un growl intelleggibile che prende spunto dal buon David Vincent; il brano è potente e ricco di cambi di tempo con rallentamenti ed un solo melodico nella sua brevità.
Con “ Evil be to him who evil seeks”, c’è un grande lavoro a livello ritmico con rullate di batteria e riffing serrati per poi accellerare il ritmo.
Brano diretto, maligno, senza fronzoli con sfuriate in blast beats e riffing di pura scuola death metal.
Il chorus sembra fatto apposta per venire ripetuto dal vivo; basta sentirlo nel rallentamento maligno posto a metà del brano, prima della ripresa con la marcia spedita e devastante.
Nel brano “Unholy man” i nostri offrono una prestazione potente, convinta e senza pietà.
La sezione ritmica procede spedita in questo up tempo, e a dar manforte al singer intervengono i cori in growl; il chorus é perfetto con la ripetizione del titolo del brano.
Anche in questo frangente la band offre brevi cambi di tempo, il solo é melodico e con un certo gusto.
The papist devil”, é un attacco senza nessuna pietà con devastanti blast beats.
Riffs maligni e di scuola floridiana s’incrociano con un mulinare di tamburi e un growl profondo e sorretto da cori.
Il rallentamento con doppia casa inserita é gustoso e rende ancora più malsana la formula.
Gallows walk”, é una breve strumentale introdotta da campionamenti; i riffing sono minacciosi e si sente un’aura maligna intorno alla composizione.
La titletrack è un mattone lanciato a velocità sostenuta a colpire l’ascoltatore.
Grande prova dei maltesi con riffing serrati, marcia diretta con sfuriate belluine in blast beats.
Ritmo furioso, rabbia blasfema e marcissima con un bel mid tempo nel chorus maligno e oscuro.
Questo ritorno discografico farà la gioia dei puristi del genere che non sopportano certe evoluzioni del death metal moderno; i nostri rappresentano la vecchia scuola e sono la vecchia scuola, scelta inconfondibile e per certi versi saggia.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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