Se c'è un artista che negli ultimissimi anni si è distinto nella scena metal estrema per la sua scardinante "diversità" rispetto a tutto e tutti, quello è
Asthâghul, il misterioso uomo dietro il progetto
Esoctrilihum, giunto con il nuovissimo
"The Telluric Ashes of the Ö Vrth Immemorial Gods" alla quarta uscita discografica all'interno di una discografia che, nonostante il gruppo sia nato soltanto nel 2017, sta già diventando corposa.
Come da tradizione per l'artista francese, approcciare il nuovo album è materia molto complessa: il mix ritualistico di death e black metal che ne costituisce la base e ne esalta la descrizione di insondabili orrori cosmici dei testi, è, infatti, contorto, intricatissimo, pesante ogni oltre limite e talmente deflagrante da risultare quasi insopportabile.
Come ho scritto anche in occasione degli album precedenti, questa è musica realmente estrema.
Qui dentro non esiste nessun compromesso e nessuna soluzione semplice o, peggio, scontata.
"The Telluric Ashes of the Ö Vrth Immemorial Gods" è un lavoro per pochi, un lavoro che ti prende, ti avvolge, ti mastica e ti riduce a brandelli senza risparmiare nemmeno la tua anima.
Il suono, questa volta più tendente alla "melodia" rispetto al passato, è mastodontico nel suo piglio "lovecraftiano" (l'etichetta discografica, con sagacia, definisce il musicista francese l'Abdul Alhazred del metal), è in costante evoluzione passando attraverso soluzioni che attingono a piene mani da generi differenti (death, black, doom, thrash) ma che sono amalgamate perfettamente in una colata di metallo incandescente e rivestite di una patina maligna, quasi da rituale occulto, che
Asthâghul riesce a rendere tangibile grazie ad una ispirazione in fase di songwriting che non accenna ad esaurirsi nonostante le uscite discografiche così ravvicinate nel tempo.
Esoctrilihum, ancora una volta, dunque, riesce a spiazzarci perché il nuovo album non solo esula da qualunque categorizzazione, ma lo fa con una strafottenza ed una originalità che, forse, solo la magistrale copertina di stampo psichedelico opera di Alan “Medusawolf” Brown (Mastodon) è in grado di farci capire a discapito di tutte le parole che si possono spendere per descrivere questo artista così complesso e destabilizzante.
Se amate le esperienze musicali difficili (attenzione che qui si tratta di una vera e propria esperienza piuttosto che di un semplice ascolto di un album), se siete in grado di perdervi nelle spire di geometrie dissonanti e violentissime dalle traiettorie sbilenche, se amate l'estremo
VERO, se volete farvi spazzare via da un possente muro di puro chaos, se non sapete rinunciare ad un inquietante tocco melodico, allora
"The Telluric Ashes of the Ö Vrth Immemorial Gods" deve essere il vostro vademecum verso l'oblio.
Album da catarsi multi sensoriale.