Con tutto l'amore che nutro per il genere proposto dalla band e con le uscite della
Gates of Hell Records che mediamente abbassano il mio PIL personale di parecchi punti, non sono mai riuscito a calarmi completamente nella musica degli
SKELATOR ed a condividere le lodi che la stampa di nicchia gli riserva sin dal debutto "
Give Me Metal or Give Me Death" del 2008.
Intendiamoci, il quintetto originario di San Diego fa le cose per bene, si percepisce chiaramente la devozione e l'amore per questo stile di heavy metal, hanno un cantante particolare ma dotato, i brani sono ben costruiti e suonati...ma la scintilla non scocca mai, o quasi.
Al netto di qualche brano più "fomentante" come "
Cast Iron" o qualche passaggio davvero esaltante all'interno di brani come "
The Hammer" o "
Highlander", "
Cyber Metal" è un disco massiccio nel complesso, che si muove sempre su solide coordinate ma che non riesce a svettare come desidereremmo.
Alcune peculiarità, come ad esempio i testi saporitamente sci-fi ed orgogliosament nerd (come testimoniato sin dal principio dalla copertina, a parere di chi vi scrive orribile, ma de gustibus...), tratti dalla giovinezza anni '80 del buon
Jason Conde-Houston, ed una certa vaga assonanza con i teutonici
Sacred Steel, sebbene gli Skelator mantengano sempre alta e fiera la loro provienenza a stelle e strisce specie in campo musicale, ed ottima testimone ne è la chiusura totalmente a tinte anglosassoni di "
Psychic Silver Wheels", senza dubbio rendono "Cyber Metal" un disco appetibile ed apprezzabile, pur senza risultare trascendentale.
Raccomandatissimo no, ma se siete amanti del movimento
NWOTHM che tante gioie sta regalando negli ultimi anni un ascolto ai buoni
Skelator è senza dubbio d'obbligo.
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