Nati in Pennsylvania nel 1990 per iniziativa dell’eclettico cantante/chitarrista
Mike Scalzi, i
The Lord Weird Slough Feg si sono presto trasferiti a San Francisco, in California, dove gradualmente hanno guadagnato un posto ed un seguito significativo nell’ambito dell’heavy/epic metal di stampo tradizionale. Il loro nome, per diversi anni abbreviato in
Slough Feg, si rifà ad un personaggio dei fumetti americani collegato alla mitologia celtico-druidica europea. Questo è il loro decimo album, ispirato al trattato “New organon” scritto nel 1620 da Francis Bacon (Bacone), cosa che non sorprende perché
Scalzi è un grande cultore di scienze filosofiche.
Lo stile della band è principalmente una miscela di NWOBHM, soprattutto primi Iron Maiden, ed epic metal alla Manilla Road, con una spruzzata di Black Sabbath ed elementi che sfiorano il folk-metal britannico. Brani compatti e concisi, frutto di un rifferama classic metal e di melodie vagamente dark-rock, che esprimono costantemente un’epicità fiera e belligerante. Rocciose cavalcate maideniane anni ’80 (“
Headhunter", "
Being and nothingness", "
New organon”), dense di groove heavy ed assoli fumiganti, si alternano ad episodi dal retrogusto più doom-folk alla Pagan Altar (“
Sword of Machiavelli", "
Exegesis/Tragic hooligan”) e a mid-tempo muscolari e bellicosi che mi hanno ricordato i Grand Magus (“
Uncanny", "
The apology”).
Qualche episodio meno convincente ed una produzione non del tutto brillante impediscono al lavoro di raggiungere l’eccellenza, ma si tratta comunque di un disco che evidenzia qualità, passione e coerenza. I
The Lord Weird Slough Feg sono una di quelle formazioni che non propongono nulla di sorprendente ma fanno molto bene ciò che sanno fare. Se siete appassionati di classic/epic metal e non li conoscete ancora, è il momento di rimediare.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?