Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:39 min.
Etichetta:Urtod Void

Tracklist

  1. MONOLITH
  2. SPIDER IN THE WEB OF URD
  3. TO STAIN THE FIELDS OF VIGRIDIR
  4. A GIFT TO THE WANDERER
  5. MAGNUM TENEBRIS DIE CONVERSION
  6. ULV
  7. ODAL LANDS
  8. VISA FRåN WOTANMYRA

Line up

  • Seiðr : guitars, vocals
  • Arant : drums
  • Alex : bass

Voto medio utenti

La carriera degli svedesi Seid si sta sviluppando ad una velocità inaudita, infatti dopo aver aspettato ben 7 anni per dare alla luce il debut album “The Woods” nel 2016, non si sono più fermati pubblicando di anno in anno sempre qualcosa di nuovo … Tutta questa creatività è stata anche supportata dalla qualità? Assolutamente si ! “Ulv” infatti è un album che saprà soddisfare parecchi tra di voi/noi, infatti partendo da un tessuto classicamente melodic black/death il gruppo ha saputo creare un sound abbastanza particolare che si lascia contaminare dal meglio del metal estremo e non solo. Iniziando con la classica e quadrata opener “Monolith” , dal marchiato Sacramentum flavour, per passare poi al vocione di “Magnum Tenebris Dei” capace di trasmettere malignità ed epicità al tempo stesso e di creare un’atmosfera e un feeling veramente originale, quasi da mantra vichingo, si finisce per arrivare alla title track che mi ha ricordato parecchio da vicino i disciolti Panphage di “Storm” con il loro black folk d’assalto, mai pacchiano ma sempre ben organizzato e credibile. Da queste brevi descrizioni avrete senz’altro capito che “Ulv” è un album serio, ben concepito, di qualità e davvero eterogeneo, dove l’eterogeneità però non sta a significare “ammasso di influenze casuali, nel nome dell’originalità”, ma piuttosto capacità di saper personalizzare ciascun brano in modo da renderlo unico e riconoscibile rispetto agli altri, grazie a delle trovate geniali, come l’assolo di basso in “A Gift For The Wanderer” o le “melodie circolari” di “Spider In The Web Of Urd”. In una scena come quella odierna, che spesso si basa sulla pura apparenza e pochissimo sulla sostanza, trovare una band che punta tutto sulla qualità è merce realmente rara. Quando poi, come in “Odal Lands” (il pezzo forse migliore del lotto), si riesce a condensare in poco più di 6 minuti, la matrice melo-black dei Dissection, l’aggressività calcolata dei Lord Belial e sublimarla con un drumming terremotante e un assolo melodico esagerato, si sfiora la perfezione del metal … “Ulv” è uno di quegli album che ti lascia con l’amaro in bocca semplicemente perché ad un certo punto finisce … un album da suonare a livelli adeguati e da supportare con decisione e fermezza. Radicati nel passato per proiettare l’arte estrema verso il futuro …

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