Con ancora ben radicate nell’apparato
cardio-uditivo le note forbite di “
Love and beyond” della Michael Thompson Band, mi appresto ad affrontare con grande curiosità e un pizzico di “apprensione” il nuovo lavoro dei
Soleil Moon, avendo in mente la seguente considerazione: viste le evidenti affinità tra le due
band (stile, cantante …), “
Warrior” dovrà “impegnarsi” davvero molto per sostenere adeguatamente il confronto con uno dei capisaldi annuali nel campo del
rock melodico “colto”.
La presenza del mitico
Michael in veste di “ospite” dell’opera rassicura e accresce ulteriormente l’interesse per un lavoro che comunque è chiamato in qualche modo a distinguersi (e non solo a causa di un’ingannevole copertina!) per non apparire “solamente” una nobile propaggine della
MTB.
Ebbene, quantunque le similitudini siano ovviamente moltissime, i
Soleil Moon “giustificano” la loro sussistenza nella scena dell’
AOR di classe anche grazie a un’intensità quasi “spirituale” (che a tratti mi ha ricordato, a livello d’approccio, certe cose dei Dare) delle composizioni, splendidamente congeniate, suonate con sofisticata perizia e interpretate con inusitato trasporto dall’ugola magistrale di
Larry King.
Chi aveva amato il precedente “
On the way to everything”, non farà, dunque, fatica a rilevare una significativa crescita nel settore “tensione espressiva” e sono altresì convinto che a ogni
chic-rocker degno di questo nome basterà un unico ascolto della passionale “
Nothing matters”, prodiga generatrice di brividi endorfinici, per rendersi conto di quanto l’attuale scena melodica abbia bisogno dei
Soleil Moon.
Una convinzione che si consolida in maniera incrollabile attraverso il resto di un programma capace anche di solari suggestioni
west-coast-iane (come accade in “
'72 Camaro” e nella bucolica traccia “nascosta” “
420”) e di ricercate forme di
easy listening (“
You and I”, tra
funky,
pop e
soul), ma che continua a offrire il meglio di sé quando le sonorità dilatate, vellutate ed evocative prendono il sopravvento.
“
Here for you”, “
Just so you know”, la splendida “
Can't go on”, le ballate “
Halfway to nowhere” e “
Before the rainbow” (qualcosa tra
Bryan Adams e
Richard Marx), la
poppettosa “
When I'm with you” e poi ancora l’ariosa “
How long” (
oibò, dove ho già sentito questo titolo?) sono scintillanti esempi di
rock adulto a ventiquattro carati, intrisi di quel potere “atmosferico” ed emozionale tipico dei grandi del genere, e se qualcuno avesse qualche dubbio sulla creatività dei nostri, a fugare ogni eventuale perplessità arriva la cangiante
title-track dell’albo, una “roba” che piacerà pure agli estimatori degli Styx.
“
Warrior” si rivela dunque una priorità per tutti i raffinati “esteti” del
rock n’ roll e la sua qualità è tale da reggere il confronto con i più prestigiosi rappresentanti del settore … insomma, ritornando alla riflessione iniziale, diciamo che i
Soleil Moon si sono “abbastanza impegnati” e di questo non si può che essere molto soddisfatti.
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