Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2006
Durata:53 min.
Etichetta:Metal Heaven
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. BEHIND THE MOON
  2. INTO THE DARK
  3. NOSFERATU
  4. METAL MONSTER
  5. CRUCIFIED
  6. DESDEMONAMELIA
  7. FALLEN FROM GRACE
  8. SCREAMS IN THE NIGHT
  9. FOR THE KING
  10. MIDNIGHT SUN
  11. ON THE BATTLEFIELD

Line up

  • Urban Breed: vocals
  • Tomas Olsson: guitars
  • Fredrik Bergh: bass, keyboards
  • Oskar Belin: drums

Voto medio utenti

Bravi! Ecco una gradita sorpresa, i Bloodbound hanno realizzato un bel disco di classico Heavy Metal, con un pizzico di Power, un tocco di Melodic Rock ed innanzitutto il songwriting ed un guitarwork di chiara derivazione maideniana, per di più cantato davvero bene dall'ottimo Urban Breed.
L'influenza degli Iron Maiden trapela sin dalla scattante opener "Behind The Moon", ma è lampante, ad esempio, nella titletrack o nell'inquietante "Screams In The Night" (sentite qui come pulsa il basso di Fredrik Bergh), due grandiose cavalcate che pescano a piene mani dal songbook di Steve Harris, e lo stesso vale per la conclusiva "On The Battlefield", un brano che riecheggia sia "Halloweed Be Thy Name" sia "Fear of the Dark".
I Bloodbound "stranamente" arrivano dalla Svezia, dove sono stati formati da Tomas Olsson e Fredrik Bergh, con i due musicisti che hanno avuto non solo la capacità di azzeccare lo stile da (ri)proporre, ma anche quella di trovare il giusto cantante: l'ex Tad Morose Urban Breed.
"Nosferatu" è un concept album incentrato sulla lotta tra il bene ed il male (come al solito...), tra l'eroe senza macchia ed appunto il demone Nosferatu. Per affrontarla al meglio, oltre a fare assegnamento su undici valide canzoni, i Bloodbound si sono abbigliati all'uopo, con tanto di pentacoli e di face painting. Ed a vederli nelle foto che accompagnano l'album si sarebbe potuto facilmente pensare a dei blackster incalliti, un sospetto al quale poteva contribuire anche la fiammeggiante copertina, realizzata da Mark Wilkinson, già all'opera, tra gli altri, con Iron Maiden (rieccoli...), Marillon e Judas Priest.
Ma non è così, le atmosfere sul disco non arrivano mai a tali estremismi e, come già anticipato si rimane ancorati ad un sound che si riallaccia agli Iron Maiden ed al Power Metal ("Fallen From Grace" giunge direttamente dagli Helloween dell'era Kiske, mentre "Metal Monster", "Desdemonamelia" o "For The King" riconducono maggiormente agli Hammerfall e Dream Evil), con qualche assaggio neoclassico ("Crucified" e "Midnight Sun").
Tralasciando qualunque speculazione sulla reale necessità dei Bloodbound nell'odierno scenario metal, non resta che guardare ai risultati: ottimi!
Questo 2006 sembra promettere davvero bene!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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