Copertina 5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:35 min.
Etichetta:Lifeforce
Distribuzione:Andromeda

Tracklist

  1. WAY OUT
  2. WHATEVER IT TAKES
  3. KING OF DRAMA
  4. COUNTING THE DAYS
  5. RIGHT FROM THE START
  6. TO FEEL ALIVE
  7. LOST BALANCE
  8. THESE SCARS WON'T HEAL
  9. EMPTY PROMISES
  10. SOMETIMES DREAMS MIGHT COME TRUE

Line up

  • Janne: vocals
  • Mika: guitars
  • Joel: bass
  • Juho: guitars
  • Pekka: drums

Voto medio utenti

Da una terra, la Finlandia, storicamente incline verso altri lidi musicali, quali ad esempio il gothic metal, ecco arrivare la terza fatica in studio degli Endstand, un quintetto che si cimenta, con scarsi risultati, in un furioso hardcore. Un genere che solitamente trova pochissimi esempi in quelle lande, e questi cinque ragazzotti non fanno nulla per cambiare la storia in tal senso. Il loro hardcore è di quelli furiosi, ben pestato sugli strumenti ma tutta questa energia viene sfruttata al minimo, visto che quasi tutti i brani non presentano una spina d'dorsale ben definita, scopiazzando a destra e manca gli acts storici del genere. Un altro grosso difetto è che la band non ha ben chiaro cosa combinare da grande; tutti i brani si dividono in due macrocategorie: quelli più tirati, stilisticamente vicini al metalcore e che rappresentano la porzione più noiosa e ridondante del disco, e quelli più sofferti, più pacati, durante i quali i ritmi vengono rallentati e dilatati, sulla falsariga di mostri come Neurosis ed Isis. Qui gli Endstand riescono a strappare i miei consensi, anche se è doveroso rimarcare che nulla di nuovo ed eclatante viene inventato; però è innegabile che i brani più riflessivi, se così possiamo chiamarli, risultino molto godibili da ascoltare. Il pezzo che chiude il disco, " Sometimes Dreams Might Come True " è sintomatico di quanto detto fino ad ora. Il brano è molto emozionante, con chitarre che scavano nella nostra memoria ed una voce urlata che cosparge di sale le nostre ferite perennemente aperte. Ma sono tutte emozioni che i sommi maestri, Neurosis su tutti, ci hanno già donato ed insegnato nel corso degli ultimi dieci anni. In definitiva l'album in analisi è tranquillamente trascurabile, in quanto pochissimi sono i brani che possono risultare interessanti. Credo fermamente che anche gli aficionados del genere, ed io sono tra quelli, avranno difficoltà a trovare da che godere in questo lavoro. Al terzo giro della loro carriera, i cinque Endstand vengono rimandati, alla prossima.
Recensione a cura di Andrea 'ELASTIKO' Pizzini

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