Ep per i
Necrofili, death/thrash band di Rieti, che segue di un paio di anni l'album "The end of everything" (2017). Questo lavoro breve è incentrato sulla storica figura del filosofo, scrittore e frate domenicano Giordano Bruno, scomunicato come eretico ed arso vivo a Roma, 17 febbraio 1600, in Campo de' Fiori, ma soprattutto verte sull'opposizione a tutti i pregiudizi socio-religiosi che limitano un libero ed incondizionato sviluppo della personalità umana.
Dopo una breve intro, dove vengono recitate alcune frasi del filosofo, si entra nel solido death metal di "
Infaithcted", una sciabolata brutale e feroce con influenze thrash evidenziate dal chitarrismo fulmineo e roccioso della coppia
Pelliccia/Fusacchia. Lo screaming grezzo del cantante-chitarrista incrementa l'impatto bellicoso lungo l'intero lavoro, che prosegue con la complessa e cupa "
Campo de' Fiori", con testo in italiano, più orientata verso un corposo death/doom dalle tinte fosche e sinistre. Molto buona anche la prestazione della sezione ritmica, formata da
Gianluca Marchionni (basso) e
Marco Dalmasso (batteria), sempre solida e duttile nel seguire le esigenze dei brani. "
The shapeless thing" è un altro brano articolato, che spazia da tellurici momenti death a qualche passaggio più melodico ed accessibile. La conclusiva "
Army of the reaper" è invece una sorta di omaggio alla nascita della collaborazione musicale tra
Pelliccia e
Dalmasso, risalente ad oltre due decenni fa, ed è sicuramente il pezzo più melodico e classic metal del lotto, che si conclude con una sorta di delicata ghost-track acustica.
Un buon lavoro breve, di una formazione certamente matura sia a livello strumentale che compositivo, che pare anche suggerire nuove sfumature nel sound dei Necrofili da elaborare per il prossimo futuro.
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