Gli Haven sono un trio proveniente da Milazzo, in attività da circa 5 anni. La band è composta da Carmen Cambria alle vocals, Salvo Taranto alle tastiere e dal polistrumentista, e vera anima della band, Giulio De Gaetano, il quale si occupa di basso, programmazione della drum machine, chitarre e voce. Questo " Cross In The Sand " è difficilmente collocabile all'interno di un solo genere ben definito, in quanto le influenze della band sono innumerevoli, e vengo riproposte in toto all'interno delle 7 tracce che compongono questo debutto autoprodotto. Ci sono momenti di heavy metal roccioso e dal tiro deciso, come nella title track che apre il lavoro, dove a ritmiche dal forte sapore swedish vengono affiancate vocals molto teatrali, con screaming alla Alan Tecchio ( ugola d'oro degli immensi Watchtower ) da parte di De Gaetano, ben supportato dalla dolce voce di Carmen, decisamente l'arma migliore del combo messinese. Nella successiva " Dancer In The Dark " affiorano evidenti richiami al progressive rock, con partiture tecniche ma mai cervellotiche; molto bello il duello vocale tra Carmen e De Gaetano, anche se quest'ultimo dovrebbe lavorare meglio sulle sue clean vocals, ancora troppo acerbe. " Oxygen " è il pezzo più ambizioso del demo, incrociando avantgarde e progressive rock ed alternando momenti pacati, quasi da airplay radiofonici, ad alcuni scatti nervosi, disturbanti, con vocals graffianti di De Gaetano, evidente molto più a suo agio in tali contesti. Ci sono anche momenti più violenti come " Phoenix " poco più di due minuti, dove una cattiveria inaspettata salta fuori tra i solchi, fornendo così un'altra faccia al poliedro Haven. Ovviamente il disco ha anche dei difetti: in primis alcuni suoni, spesso le chitarre sono troppo basse, molto zanzarine. Inoltre il suono della drum machine è troppo sintetico, soprattutto nei piatti. E Giulio De Gaetano deve assolutamente migliorare la sua prestazione nei momenti più tranquilli, mentre quando c'è da usare lo scream o un'impostazione più teatrale fornisce una buonissima prova. Le cose positive sono certamente rintracciabili nella voce di Carmen Cambria, nelle tastiere di Salvo Taranto, colui che decora sapientemente ogni singolo brano, e soprattutto in un songwriting coraggioso che potrà solo migliorare con l'esperienza ed il tempo. Il disco non è per tutti, posso consigliarlo sicuramente a quelle persone che cercano qualcosa di originale e ardimentoso, visto che di carne al fuoco c'è ne veramente molta. Un buon inizio di carriera, i miei complimenti a questi Haven.
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