Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2019
Durata:52 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. DON'T STAND IN MY WAY
  2. BRING ME HOME
  3. A NEW EVIL
  4. THE NIGHT PEOPLE RISE
  5. SAVE YOUR PRAYERS
  6. HEARTBEAT
  7. YOUR OWN HERO
  8. NO MATTER HOW HARD WE FALL
  9. MY DEAREST FEAR
  10. YOU AGAINST THE WORLD
  11. ALL WE GOT

Line up

  • Ronnie Romero: vocals
  • Mike Terrana: drums
  • Magnus Karlsson: guitars, bass, keyboards

Voto medio utenti

Prendete dei musicisti del calibro di Ronnie Romero (ex frontman dei Lords Of Black ed attuale voce addirittura dei Rainbow di Blackmore...sì, proprio loro!), un batterista unico nel suo genere come Mike Terrana (ex drummer di Rage, Masterplan, Malmsteen e...chi più ne ha più ne metta, attualmente nei “nostri” Vision Divine), aggiungeteci un chitarrista (nonchè bassista e tastierista) come Magnus Karlsson (oggi nei Primal Fear, in passato impegnato in tantissimi progetti) e otterrete come risultato un super-gruppo chiamato The Ferrymen che, con questo A New Evil, pubblicato 2 anni dopo l'ottimo omonimo debutto, giungono al loro secondo album in studio.
Con una simile line-up è pressochè impossibile rimanere delusi e difatti il nuovo lavoro dei “traghettatori” è un disco ben suonato, caratterizzato un heavy metal senza tanti fronzoli, incisivo e potente sin dall’inziale Don’t Stay In My Way, passando per Our Own Heroes che riporta vagamente alla mente i vecchi Thunderstone, mentre The Night People Rise ricorda qualcosa del progetto “Allen-Lande” (dove peraltro era presente Karlsson alla chitarra). Il disco è comunque avvolto da un alone di misteriosa malinconia, che viene sprigionata soprattutto nelle tracce più melodiche, talvolta contaminate da influenze AOR (su tutte Bring Me Home e Heartbeat, quest’ultima forse un pò banale nel ritornello, tuttavia salvata dalla magnifica voce di Romero in pieno “Dio-Style”), ma nella maggior parte dei casi la melodia si fa più graffiante fondendosi alla perfezione con il power di matrice europea e cosi vi sono momenti in cui, qua' e là, sembra di riascoltare l'eco dei primissimi Masterplan (quelli del debut-album, quando erano ancora ispirati, sia chiaro), è questo il caso della title-track, di Save Your Prayers (pezzo in cui Romero si trasforma in Jorn Lande e, a sua volta, Karlsson in Roland Grapow), di No Matter How We Fall o di My Dearest Fear. Il pezzo più bello dell’intero disco è probabilmente You Against The World, traccia eterogenea, che trasuda passione da ogni singola nota, sia nei suoi momenti più aggressivi (in cui la parte del leone la fanno il “ruggito” di Romero e quella macchina da guerra di Terrana che picchia duro dietro le pelli), sia in quelli in cui viene dato più spazio alle aperture melodiche, dove la chitarra di Karlsson disegna assoli cosi intensi, da penetrare nell’animo. Il finale è invece affidato alla piacevolissima All We Got, un brano dalla struttura semplice ma con un andamento “in crescendo”, che alla lunga risulta tremendamente accattivante, come del resto l’intero disco che, in conclusione, si fa apprezzare per la qualità delle canzoni e per le doti tecniche dei tre membri della band i quali, sia chiaro, nulla avevano da dimostrare con questo nuovo lavoro ma che, al tempo stesso, sembrano non incappare mai (o quasi) in incidenti di percorso durante la loro, più o meno lunga e brillante carriera!







Recensione a cura di Ettore Familiari

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