Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:49 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. BETTER PART OF ME (FEATURING JEFF LOOMIS)
  2. LAY IT DOWN (FEATURING MARZI MONTAZERI)
  3. FORGET, FORGIVE (FEATURING HOWIE SIMON)
  4. NOW OR NEVER (FEATURING GUS G)
  5. TEN (FEATURING RICH WARD)
  6. SHINE (FEATURING ETHAN BROSH)
  7. LET IT BE LOVE
  8. NEVER ALONE (FEATURING JOEL HOEKSTRA)
  9. WHEN LOVE IS HATED (FEATURING JOEL HOEKSTRA)
  10. RICOCHET (FEATURING TRACII GUNS)
  11. WITH YOU TILL THE END (FEATURING MIKE KERR AND IAN RAPOSA)
  12. SON OF MAN (FEATURING TODD LA TORRE AND ANDY JAMES)

Line up

  • Michael Sweet: vocals, other instruments
  • Will Hunt: drums
  • John O'Boyle: bass

Voto medio utenti

Cosa si può chiedere al lavoro solista di un grande cantante, che contribuisce da sempre a caratterizzare la florida parabola artistica di una grande band?
Beh, innanzi tutto che sia degno della nobile “storia” del suo autore e poi magari che offra qualcosa di leggermente diverso da quanto proposto dal suddetto al timone della “navicella madre”, in modo da non apparire solo come un futile pleonasmo espressivo, autoreferenziale e indirizzato esclusivamente a fans irriducibili e completisti.
In quest’ottica possiamo tranquillamente affermare che “Ten”, decimo (oibò …) albo senza gli Stryper di Michael Sweet, è sicuramente all’altezza della situazione, ma anche che non si discosta molto da quanto esposto, soprattutto negli ultimi anni, dalla formazione christian - metal per antonomasia.
La presenza di alcuni ospiti apparentemente abbastanza lontani dalla sensibilità del nostro (vedasi Marzi Montazeri, collaboratore di Exhorder e Philip H. Anselmo & The Illegals) non “snatura” il sound di un disco che si rivolge agli estimatori degli Stryper meno edulcorati, a cui si aggregano quelli di Ozzy, Judas Priest, Dio e Malmsteen.
Nulla di male, in realtà, perché le composizioni sono tutte piuttosto ben congeniate, corpose e melodiche, nobilitate da performance strumentali di livello e da interpretazioni vocali di elevata qualità, per un programma che non trasmette mai la fastidiosa sensazione del semplice “riempitivo”.
Better part of me”, fregiata da un Jeff Loomis (Arch Enemy, Nevermore) sulla scia di Jake E. Lee e George Lynch, è una tagliente opener di notevole impatto e anche la successiva “Lay it down”, dal clima armonico inasprito e vagamente “attualizzato”, esplode in un coro di sicura “presa” emozionale.
Tocca a Howie Simon (Alcatrazz, Jeff Scott Soto, Talisman, …) sostenere l’ottimo Sweet nelle cadenze lievemente abuliche di “Forget, forgive”, mentre con la chitarra di Gus G (Firewind, Ozzy Osbourne, Dream Evil, …) le atmosfere si fanno più epiche ed evocative, assai congeniali alla voce dei soldiers under command.
Le spire ipnotiche della title-track offrono una diversione interessante, che rientra subito sui binari del trademark Stryper-iano con “Shine” (featuring Ethan Brosh) e con la ballata (dai contorni un po’ stucchevoli, invero) “Let it be love”.
I brani realizzati assieme a Joel Hoekstra (Whitesnake, Night Ranger), “Never alone” e “When love is hated”, sono avvincenti frammenti di sofisticato hard n’ heavy ottantiano e se “Ricochet” aggiunge, grazie al contributo di Tracii Guns, un pizzico di feeling “randagio” all’impasto sonico dell’opera, “With you till the end” (con due membri dei Firstbourne) e “Son of man” (con Todd La Torre, noto per essere il vocalist di un’accreditata ... ehm, “tribute-band” dei Queensryche, e un funambolico Andy James) riprendono con gusto le trame dell’HM enfatico e mitologico.
Pur nella latitanza di “veri” stimoli creativi inediti, Michael Sweet si conferma un artista ispirato, competente e integro, che con “Ten” aggiunge un altro pregevole tassello al suo ricco e blasonato curriculum.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.