I
The Whirlings sono abruzzesi (L'Aquila) e ci propongono un raffinato lavoro, in uscita per
Subsound Records, che esplora svariate e colorite sfumature del psychedelic/progressive rock. Si tratta di una band prevalentemente strumentale, in grado di unire strutture stilistiche di matrice Pinkfloyd-iana ad atmosfere pienamente cosmiche e lisergiche, con una spolverata di nervosismo post-rock contemporaneo. Lunghi brani free-form, che si dipanano spiraleggianti, intensi ed imprevedibili, con grande cura per i dettagli ed impatto morbido, avvolgente, talvolta lunare ed ipnotico.
"
Vacuum" è un bel brano space-rock che si avvale della voce di
Vera Claps, acido e sognante, ricco di vibrazioni e tensioni mesmeriche, che mi ricorda formazioni come Mars Red Sky o Aqua Nebula Oscillator. Anche "
Reverence" parte in modo liquido e spaziale, per aprirsi poi ad un groove Hawkwind-iano più robusto e rockeggiante. "
#6" è un pezzo in crescendo dalle caratteristiche progressive, rarefatto e rilassante, con brillante ed incisivo lavoro di chitarra della coppia
Andrea e
Mattia Lolli. Le ultime due tracce si muovono in direzione di un post-rock psichedelico, trippy e magnetico, in particolare la lunga e possente "
Lost in without", che approfondisce in maniera tecnicamente ineccepibile la proposta del quartetto. Si coglie qualche riferimento agli Ufomammut meno ostici, per l'intensità e la compattezza del groove sinistro ed il ricalco sulle corpose linee di basso accoppiate agli arabeschi chitarristici.
Prova interessante e riuscita, band capace e matura. La mia sensazione è che i
The Whirlings possano crescere ancora, ampliando ulteriormente la loro prospettiva musicale come hanno cominciato a fare in questo album.
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