Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:148 min.
Etichetta:Ear Music

Tracklist

  1. DISC 1
  2. INTRO
  3. FIREBALL
  4. INTO THE FIRE
  5. HARD LOVIN' MAN
  6. VINCENT PRICE
  7. STRANGE KIND OF WOMAN
  8. CONTACT LOST
  9. GUITAR SOLO
  10. ALL THE TIME IN THE WORLD
  11. THE WELL-DRESSED GUITAR
  12. DISC 2
  13. THE MULE
  14. BODYLINE
  15. LAZY
  16. ABOVE AND BEYOND
  17. NO ONE CAME
  18. KEY SOLO
  19. PERFECT STRANGERS
  20. SPACE TRUCKIN'
  21. SMOKE ON THE WATER
  22. HUSH
  23. BASS SOLO
  24. BLACK NIGHT

Line up

  • Ian Gillan: vocals
  • Roger Glover: bass
  • Steve Morse: guitars
  • Ian Paice: drums
  • Don Airey: keyboards

Voto medio utenti

C’è stato un tempo non molto lontano,che ha rischiato seriamente di far concludere definitivamente la storia musicale di questi leoni inglesi.
Complice una china musicale preoccupante a livello qualitativo negli ultimi periodi, poi la dipartita di un membro cardine come il sommo Jon Lord dopo una lunga malattia.
Ma la fenice è risorta dalle sue ceneri nel 2013 con l’inserimento del grande Don Airey a occupare il posto vacante dei tasti d’avorio a dare lo scossone che serviva.
Ecco un documento live registrato in Italia, per la precisione all’ippodromo di Roma che certifica la ritrovata grinta dei Deep Purple.
Un doppio album tutto da avere, che annovera i grandi classici che vanno da “Fireball” a “Strange kind of woman”, da “Perfect strangers” alla monumentale “Smoke on the water” dal riff inciso nella pietra della storia del rock.
I brani dell’allora nuovo album che segnò il cambio di passo dei nostri ovvero “Now What!?” splendono di luce propria, col singolo “Vincent Price” che non sfigura al confronto con le perle del passato.
Il nuovo acquisto alle tastiere correda i brani con personalità, uno stile inimitabile senza per questo togliere brillantezza al suono generato e composto ai tempi del compianto Lord.
Il pubblico è partecipe e soprattutto sembra divertirsi molto, Gillan non avrà più l’acuto dei tempi d’oro, ma la sua figura la fa ancora con una prestazione più che dignitosa e soprattutto si permette di gigioneggiare col pubblico.
Sulla macchina ritmica, una parola sola, perfezione; la premiata ditta Glover/Paice fila come un treno e il buon Steve Morse graffia col suo stile pieno e ricco di blues.
Una cosa che ho notato è che gli inglesi sembrano proprio divertirsi nel dare in pasto al pubblico uno spettacolo potente ma anche ricco di trovate divertenti come i siparietti sonori che in alcuni brani fanno capolino, vediamo se qualcuno sarà in grado di indovinare le citazioni.
Un live che può essere un’ottima idea come regalo per le feste che stanno per arrivare ed ennesima testimonianza che dal vivo questi gagliardi vecchi rockers sanno ancora regalare emozioni.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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