Lento, lugubre, asfissiante, agghiacciante, insano e completamente malato , questo in pochi aggettivi il sound degli svedesi
Faidra , un suono che dalla prima all’ultima nota non vi lascerà alcuna speranza, neanche la benché minima possibilità che tra la spessa coltre nera si possa stagliare un flebile bagliore di luce in lontananza … il “segreto” di questo suono spiazzante è la capacità innata di creare del “vero” disagio nell’ascoltatore, infatti l’incedere dei pezzi in mid tempos, crea una pesantezza atmosferica che ti avvolge, ti tira dentro e piano piano ti annega nelle sue disperate atmosfere … La burzumiana (sempre sia lodato Lui)
“The Dephts” così come la title track o
“The Judas Cradle” sono dei brani da suicidio assistito, si assistito dall’inumano dolore e inadeguatezza di vivere che si impadronirà di voi durante l’ascolto e che vi farà decidere per un gesto estremo pur di metter fine a tale sofferenza … Sono sicuro che per qualcuno i sei brani saranno troppo simili, troppo monodirezionali e poco vari, ma se c’è una cosa che i
Faidra fanno bene, quello è il saper creare atmosfere da brividi, partendo dagli insegnamenti del Maestro (si dai Lui, avete capito) aggiungendoci una sana visione suicida a la
Xasthur e un incessante mid tempos di antica scuola nordica (
Ancient Wisdom) ottenendo così pura alienazione sonora ! La loro label li definisce “orthodox black metal” , probabilmente a ragione, perché i testi potrebbero portare in quella direzione, ma sinceramente la parte lirica per quanto importante, non lo sarà mai come il feeling sinistro e disperato che anima i pezzi, al punto da collocare il gruppo quasi in ambiti “depressive” … Se siete tra quelli che amano le sensazioni forti ed estreme, e al black metal chiedono puro freddo interiore, non potete non farvi possedere da “Six Voices Inside” , un trattato di inumana inadeguatezza come da tempo non mi capitava di ascoltare … Ai Faidra probabilmente non interessa il trono del black metal, semplicemente perché sono già stabilmente seduti su quello dell’angoscia e della disperazione. La fine è incombente.
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