L’acclamata scuola melodica svedese, per di più assai prestigiosa nei suoi esponenti, stavolta ha un po’ deluso le mie aspettative.
Questa è, in estrema sintesi, la valutazione del sottoscritto sul debutto eponimo degli
Autumn`s Child,
supergruppo assemblato dal cantante dei
Last Autumn's Dream Mikael Erlandsson (attivo anche in veste solista e artefice di numerose altre collaborazioni artistiche) con il contributo di
Claes Andreasson (Heartbreak Radio),
Pontus Åkesson (Moon Safari),
Jona Tee (H.E.A.T.) e
Robban Bäck (ex-Eclipse, Mustasch, W.E.T.).
Tutti musicisti di prim’ordine, senza dubbio, e se la perizia esecutiva e la “vocazione” non sono in discussione a latitare è il
songwriting, alimentato da barlumi di Talisman, Glory, Madison, Europe e LAD, ma poi transcodificato in un esercizio espressivo piuttosto epidermico, in grado di fornire sensazioni tanto piacevoli quanto effimere.
Insomma, quando lo scorrere di un disco, seppur tutt’altro che molesto, giunge alla sua conclusione senza lasciare molte tracce nella memoria dell’astante, siamo verosimilmente di fronte ad un prodotto non particolarmente ispirato, dove la competenza non è sufficiente a dissimulare una certa “freddezza” emozionale.
Dal “mucchio” è possibile selezionare solo alcuni episodi che per vari motivi si ergono dalla suddetta irreprensibilità “formale”: “
Rubicon sign”, singolo dalle buone capacità adescanti, “
I’m done”, sbarazzina celebrazione Queen-
esca, l’
anthemica e vaporosa “
Face the music” e poi ancora la
sciccheria adulta “
You’re breaking my heart again” e il tocco celtico di “
Northern light”.
Dopo aver speso una menzione pure per la
ballatona “
Heaven knows your name”, appena oltre il limite della stucchevolezza, non rimane che consigliare “
Autumn`s child” ai
fans irriducibili di
Erlandsson e agli zelanti completisti del
melodic rock scandinavo.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?