Pioggia di ristampe per la band capitanata dal guitar-hero bulgaro Nikolo Kotzev, recentemente protagonista sul mercato discografico dapprima con un doppio live antologico e relativo dvd (“A decade of Brazen Abbot”), seguiti a poca distanza dall’ultimo lavoro in studio pubblicato da Frontiers (“My resurrection”), tutti puntualmente recensiti dal sottoscritto.
Ora la Spv batte il ferro finchè è caldo ripubblicando i primi tre albums del gruppo, in origine usciti per la Usg Records, nell’ordine “Live and learn” (1995), “Eye of the storm” (1996) e “Bad religion” (1997).
Nessuna aggiunta di brani bonus ma grafica e copertine rinnovate per renderle uniformi a quelle degli ultimi dischi.
Cosa ormai risaputa, quello di Kotzev è un hard rock puro e tradizionale ispirato al classicismo di storiche formazioni quali Deep Purple, Rainbow, Whitesnake, ecc, dal taglio limpido e privo di qualsiasi contaminazione. Il leader della band è un chitarrista di grande talento, dotato della sensibilità necessaria per scrivere ottimi brani, sia quelli duri ed infuocati che quelli lenti e romantici, ed inoltre è solito avvalersi per il suo operato di musicisti di prestigio come Joe Lynn Turner, Goran Edman o addirittura il mitico Glenn Hughes.
Tutto ciò, come ho già evidenziato, porta i Brazen Abbot ad essere un’ottima band di settore alla quale è però sempre mancata la particolare atmosfera di livello superiore, quel surplus di fantasia e spregiudicatezza che distingue il buon lavoro di maniera da quello che supera i confini e le regole del genere e diviene prodotto d’eccellenza.
Questo non deve pregiudicare affatto l’interesse degli appassionati verso un trittico di titoli di tutto rilievo, nei quali troveranno una moltitudine di brillanti riffs Blackmor-iani e splendide melodie sentimentali, sapienti passaggi tastieristici e cascate di assoli entusiasmanti, ritmiche possenti e vocals della miglior scuola, motivi più che sufficienti per decidere di completare la discografia dei Brazen Abbot, non fuoriclasse ma validi eredi della tradizione hard rock.