Ice-T (
Tracy Lauren Marrow) è una persona vincente, che ha ottenuto grande successo in ogni cosa in cui si è cimentato. Musicista, attore, produttore discografico, negli Stati Uniti rappresenta una sorta di icona dell'uomo afroamericano che riesce ad imporsi nonostante i pregiudizi razziali che ancora allignano in quella grande nazione. Io avrò visto non so quanti episodi di "Law & Order, Special Victims Unit", la serie televisiva di culto che gli ha permesso di affermarsi anche nel mondo del cinema, ed anche se è rimasto sempre un caratterista più che un protagonista, il suo personaggio è risultato molto efficace tanto da resistere per innumerevoli stagioni. A livello musicale, considero i
Body Count, la sua band principale e più nota, una delle migliori e più convincenti espressioni della commistione tra il mondo del rap originario e suburbano e quello del metal nella sua versione aggressiva e viscerale. Il loro disco d'esordio omonimo, datato 1992, rimane una pietra fondante di questo stile tanto trasversale quanto discusso, che unisce testi rap di ribellione in versione gangsta e musica brutalmente metallica.
Dopo una pausa piuttosto lunga, negli ultimi anni i
Body Count sono tornati alla ribalta, sempre guidati dall'ormai sessantenne leader, con un paio di lavori di buona levatura ("Manslaughter" (2014), "Bloodlust" (2017)) che hanno convinto critica e pubblico di appassionati.
Questo nuovo "
Carnivore", forma una sorta di trittico con i due precedenti, schiacciando il pedale sulle componenti metal senza comunque rinunciare al feeling rap stradaiolo ed eversivo che è caratteristica fondante di questo sottogenere.
L'ispirazione appare brillante, fin dall'iniziale "
Carnivore" che è un esempio calligrafico dell'intreccio tra un sound che sfiora il nu-metal feroce ed industriale con un cantato puramente rap-oriented. Ci sono spaccati quasi death-metal ("
Point the finger") dove compare la voce di
Riley Gale dei thrashers Power Trip, altri con ritmiche speed sferzanti e convulse ("
Burn-rush") che si legano alla perfezione con il cantato incalzante e bellicoso di
Ice-T. Poi troviamo efficaci esempi di metal moderno con tiro cadenzato e ganci melodici memorizzabili, vedi "
Another level" con la presenza di
Jamey Jasta (James Shanahan) degli Hatebreed, ma anche pezzi più rappati e stradaioli alla Suicidal Tendencies ("
Colors - 2020"). Molto buona anche la tesa "
When I'm gone", con l'ospite
Amy Lee degli Evanescence a dare contrasto vocale alle cadenze ritmate di
Ice-T, così come la cover di "
Ace of spades" dei Motorhead dove la band formata dal veterano bassista
Vincent Price, dalla coppia di chitarristi
Ernie C. e
Juan of the Dead e dal drummer
Ill Will, dimostra la propria dimestichezza col metal più tradizionale.
Se vi piace il genere, è un album veramente gustoso. Tiro aggressivo, rabbioso, profumo di quartieri malfamati ed atmosfera da guerra tra gangs e polizia.
Ice-T oggi sarà anche un maturo signore benestante, ma non ha dimenticato le proprie radici ed il contesto dove si è formato. Onore e complimenti a lui.
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