Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:37 min.
Etichetta:Cruz del Sur Music

Tracklist

  1. DREAM QUEST ENDS
  2. WARRIOR WITCH OF HELL
  3. CAGE OF MIRRORS
  4. SWORD WOMAN
  5. VOYAGE OF THE SUNCHASER
  6. THE QUEEN IS GONE

Line up

  • Sarah Ann: vocals
  • Shon Vincent: guitar
  • Collin Wolf: guitar
  • Adam Blake: bass
  • Kevin Hester: drums

Voto medio utenti

Forti del buon successo ottenuto con il loro primo full-lenght ("Times of obscene evil and wild daring", 2019), i power-epic-doomsters canadesi Smoulder rilasciano un nuovo lavoro per Cruz del Sur. Si tratta di un Ep, peraltro abbondantemente oltre la mezz'ora di durata, che comprende due inediti, la cover di "Cage of mirrors" dei Manilla Road e tre brani dal loro primo demo "The sword woman" del 2018.
Il loro stile è una rivisitazione contemporanea dell'epic-dark metal settanta-ottantiano, ispirato a gruppi come Cirith Ungol, Omen, Brocas Helm, Liege Lord, Heavy Load, oltre ai già citati Manilla Road. Aggiungiamoci un pizzico di oscurità doomy alla Candlemass e possiamo dire di aver inquadrato abbastanza bene l'orientamento della formazione americana.
Un passo greve, marziale, evocativo, costituito da riff profondi e metallici ed illuminato dalla voce limpida e fiera di Sarah Ann, guarnito da passaggi strumentali intensi ed eleganti, da cori anthemici, da momenti più rarefatti ed atmosferici. Un velo di oscurità funesta e di gloriosa immolazione è presente in maniera costante, sopra le sciabolate solidamente heavy metal. Una musica che evoca immagini di poderosi guerrieri iperborei, streghe ed incantesimi malvagi, scontri all'ultimo sangue nella neve macchiata dal sangue, sicuramente un effetto molto gratificante per gli amanti del metal più oscuro ed emozionale.
Rispetto ai brani del demo, molto cupi e serrati in una morsa di acciaio, le nuove tracce "Dream quest ends" e "Warrior witch of hell" evidenziano una evoluzione ed una maturazione del sound. Un grado maggiore di ariosità, di epicità magnetica, anche (perchè no..) di orecchiabilità ed accessibilità. Squarci melodici quasi narrativi alla Manowar, donano maggiore flessibilità all'impianto già robusto dei ragazzi di Toronto. Senza perdere colpi in fatto di impatto heavy e di suggestioni epic-doom. Nella seconda canzone sembra di sentire gli Slough Feg mischiati ai Virgin Steel con voce femminile. Grande pezzo.
Molto buona anche la cover, che ripercorre integralmente tutta la complessità e le evoluzioni della traccia originale. Un riuscito omaggio alla memoria del leggendario Mark Shelton, scomparso un paio di anni fa.
Attitudine epica sopra la media, buona fantasia, ottima vocalist ed impianto strumentale vario e molto curato nei dettagli, questo Ep risulta sostanzioso e positivo, stimolando l'attesa per il prossimo album di questa brillante band emergente.

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