L'ascolto del debut EP degli americani
Ritual Clearing, rilasciato in formato cassetta dalla
Eternal Death Records, ti fa tornare indietro nel tempo di almeno venticinque anni, sia per il contenuto musicale che per la qualità della registrazione.
Stiamo parlando di Black Metal nella sua versione svedese di metà anni '90, come nelle intenzioni dei Nostri che citano Sacramentum e Lord Belial tra le influenze, e quindi di un suono "antico", ancora affascinante in quanto in grado, a mio giudizio, di farti scorrere brividi di piacere lungo la schiena.
Certo, la registrazione è quella che è, ma il feeling c'è tutto e i quattro brani dell'EP, con una menzione particolare per l'epicissima
"Necrophage", sono ben confezionati tra riffing serrato (ispiratissimo), atmosfere nordiche, gelide melodie ben amalgamate nel contesto dell'oscurità generale (in pieno stile svedese) e lasciano, senza dubbio, sulla pelle quella sensazione di malvagità che tanto ci piaceva in quegli anni ormai lontani ma mai dimenticati.
I
Ritual Clearing sono dei nostalgici, esattamente come lo sono io, ed il loro amore per questo tipo di Black Metal è evidente: qui dentro si sente passione, si sente ghiaccio, si sentono la notte e tutte le sue suggestioni, si sente, quindi, quella musica fuori dal tempo che le moderne generazioni di cerebrolesi, alle prese solo con l'immagine e non con la sostanza, non saranno mai in grado di capire e di apprezzare perché attenti al portafoglio e non alla propria dignità.
Lunga vita ad album come questi che, ancora, tengono viva la fiamma...
quella fiamma.
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