Il death metal melodico e oscuro della Germania vive ancora sotto il nome ‘Bitterness’, emblema di rabbia, angoscia, e inquietudine. Il nuovo lavoro si intitola ‘Autumn’s Fall’ ed è costituito da 40 minuti di pura follia; musica veloce e d’impatto che fin dai primi secondi dell’opener ‘Blackend Domains’ suona energica e diretta.
La proposta musicale è influenzata dal death progressivo e articolato di gruppi di scuola americana come i Death, ma le melodie richiamano il thrash di bands come i Kreator. Brani come ‘Self-fulfilling prophecy’ e ‘Autumn’s fall’ nascono da un riffing crudo e glaciale, ma il batterista Andreas Kiechle è sempre in grado di fornire un apporto esemplare impreziosendo ogni secondo con precisione e stile. Frank Urschler presta la sua voce a testi molto malinconici con rabbia e potenza, interpretando ogni frase con calore e sentimento. Ma in pezzi come ‘Grub for the gulls’ e ‘Silence bloody silence’, la band raggiunge il livello compositivo e interpretativo più alto, con sonorità dure come un muro d’acciaio e la violenza spietata di una macchina da guerra.
Il bassista Sebastian Jehle dimostra un’alta attitudine alla sperimentazione e una grande creatività, e gli arrangiamenti armonici curatissimi e le esecuzioni perfette sono la prova che l’intera band ha una padronanza tecnica elevata.
L’impressione che si ha al termine dell’ascolto di ‘Autumn’s fall’ è che tutto abbia un sapore familiare, e chiunque abbia masticato tanto death metal potrà senz’altro dire che i Bitterness ci ricordano tanto gli At the gates, forse anche troppo. Ma se da un lato la proposta musicale è poco originale, dall’altro bisogna riconoscere che la band suona buona musica con maturità, cuore, e carisma; qualità che trasformano ogni semplice esecutore in vero musicista.
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