Il
monicker per un attimo mi aveva fatto pensare alla riapparizione di un poco fortunato progetto che negli anni novanta aveva visto l’alleanza tra
Sean Harris (Diamond Head) e
Robin George (collaboratore di
David Byron,
Phil Lynott,
Glenn Hughes, …), ma sono bastati il titolo del disco e un’occhiata più attenta alla grafia della testata del gruppo per comprendere che in realtà questi
Notörious erano un’entità artistica diversa, orientata esplicitamente alle oltraggiose sonorità del
glam-metal.
Gli autori di “
Glamorized” sono, in effetti, un quartetto norvegese con la foto dei (primi) Mötley Crüe sul comodino, e se in questo non si differenziano molto dai tanti loro colleghi di settore, bisogna anche dire i nostri trattano l’intera faccenda con una giusta dose di credibilità e con un’apprezzabile perizia tecnico / compositiva, in grado di distinguerli dall’odierna massa di pretendenti all’agognato titolo di
worst boys of rock n’roll.
Aggiungendo all’elenco dei numi tutelari i nomi di Van Halen, Scorpions, The Cult, Poison e Crazy Lixx, gli scandinavi sfornano un esordio sulla lunga distanza parecchio godibile, tagliente nei sapienti
riff e nei ficcanti
solos di
Nikki DiCato, pulsante nelle ritmiche di
Andy Sweet e
Freddy Kixx e ammaliante in linee melodiche abilmente ripartite tra l’
anthemico e l’adescante.
In tale situazione urgeva il fattivo contributo di un cantante capace di dominare la coinvolgente materia con un’adeguata mistura di sfrontatezza e
charme ed ecco che
Chris Höudini sostiene il ruolo in maniera piuttosto efficace, applicando nelle sue modalità timbrico / interpretative gli importanti insegnamenti di
Vince Neil, I
an Astbury e
Klaus Meine.
Pur senza sconvolgere per creatività e varietà, i brani dell’albo colpiscono per una notevole carica emozionale, riottosa e mordace in “
Gunnerside”, “
Flying high”, “
Notörious”, “
Friday night”, “
I walked in”, “
Tonight (gonna get it)” e nell’incalzante cavalcata “
Run for your life”, per poi diventare maggiormente ammiccante in “
Have a good time”, “
Summer nights” e nel tocco Cult-
iano di “
Seducer”.
Pur esprimendo le “solite” riserve sulla mancanza di una personalità pienamente autoctona, concludo la disamina di “
Glamorized” con un incoraggiante plauso ai
Notörious, debuttanti di buon livello in un ambito assai competitivo e diffusamente emulativo.
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