"
Ignis Aeternum", il fuoco eterno, segna il ritorno dei finnici Re-Armed a quattro anni dall'ultimo "
The Era of Precarity" e porta con sè una ventata di rinnovamento per la band di
Jouni Matilainen.
Ho citato il cantante perchè è l'unico membro rimasto dalla fondazione della band (2001) nonchè dal debut "
Worldwide Hypnotize": una lineup completamente cambiata dai precedenti lavori; a questo si aggiunga la quarta label diversa (il disco appena uscito è targato
Black Lion Records) e -non meno importante- una decisa sterzata nella proposta musicale.
Se agli esordi i
Re-Armed avevano declinato in salsa metalcore gli insegnamenti dei gruppi cardine della scena death svedese, oggi nel loro suono non vi è più traccia delle partiture claustrofobiche ed oscure di
Dismember ed
Entombed ma una evidente apertura al cosiddetto modern melodic death metal.
Abbandonata la ricerca del groove, il quintetto punta tutto su riff dal flavour epico, inserti elettronici, chorus di facile presa e generose spruzzate di melodia: una miscela sicuramente "divertente" ancorchè utilizzata da innumerevoli band (
Brymir,
Gladenfold,
Foredoomed e simili).
Il risultato è un lotto di 10 tracce scorrevoli con alcuni punti sicuramente interessanti ("
Voyager", "
The Hollow Lights" o "
Built to Last") sostenute da un lavoro di chitarra importante - le due asce
Allan Välimaa ed
Oskari Niekka sono autori di riff e soli di buona fattura- e di assimilazione immediata.
Tutto qui, niente che faccia gridare al miracolo ma una solida base su cui continuare la propria carriera.
Resta validissima la chiusura di
Dope nella recensione del debutto: "
Nient'altro. Se vi basta, dategli un ascolto."
Re-Armed - "
The Hollow Lights"
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