Copertina 7

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2020
Durata:31 min.
Etichetta:I, Voidhanger Records

Tracklist

  1. NOITE ETERNA
  2. A COR DO FOGO
  3. NO INFERNO E NA TERRA
  4. CENTELHA
  5. MONSTRO ADORMECIDO
  6. MARCHA DO CALDEIRãO

Line up

  • Gonius Rex: vocals, choirs, guitars, bass, drums

Voto medio utenti

Progetto parallelo di Gonius Rex, l'uomo dietro i black metallers portoghesi Onirik, i Noite esordiscono su I, Voidhanger Records, con "A Cor do Fogo" un album, diciamolo subito, che con il metal ha ben poco a che fare.
L'artista portoghese, infatti, si ispira alla tradizione neo folk, aggiungendo elementi dark e medievali, per dare vita ad un suono oscuro, salmodiante e "doloroso" che abbraccia l'ascoltatore come la notte fa con il giorno guidandolo per mano in un percorso dall'indubbio fascino e dal sapore esoterico.
Tutti i brani dell'album risultano omogenei dal punto di vista strumentale, mentre sono le voci, ed i cori, a diventare protagonisti perché danno la struttura alle composizioni e ne costituiscono l'elemento distintivo dipingendo un quadro che non lascia filtrare alcun spiraglio di luce ma glorificando l'oscurità in tutte le sue forme.
Gonius Rex, in questa occasione anche validissimo batterista, si dimostra un musicista molto preparato e gli intrecci tra chitarra, rigorosamente non distorta, ed eccellenti linee di basso, ne confermano il talento creando un tappeto sonoro delicato, quasi eretico nelle sue traiettorie molto distanti da qualunque percorso predefinito, e certamente originale dal momento che "A Cor do Fogo" non è un album facilmente paragonabile a qualcosa di noto, almeno su queste pagine, e, di conseguenza, nemmeno semplice da ascoltare se non si è di mente aperta e non per forza legati agli stilemi del metallo, di qualunque tipo di metallo.
Spesso l'underground più profondo nasconde delle vere gemme: Noite ne è un esempio perfetto ed il suo esordio il classico album da custodire gelosamente tra la propria collezione di dischi, qui il termine ci sta bene, "strani", quei dischi cioè da non ascoltare ad un party o per i quali esaltarsi sotto un palco, ma da ascoltare da soli e, non potrebbe essere diversamente, di notte.
L'effetto, in queste condizioni, sarà quello di perdersi tra le sue spire e le sue dolorose litanie, abbandonando il tempo e lo spazio intorno a noi.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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