Avevo conosciuto gli Odiosior in occasione del loro EP omonimo di qualche mese fa, un EP che mi aveva favorevolmente impressionato per il suo saper unire, in maniera convincente, la tradizione del black metal finnico con la volontà di provare strade personali anche piuttosto lontane dal metallo nero.
Il primo album di lunga durata di A.Vexd, unico membro del progetto, non fa che confermare quanto di buono ascoltato in precedenza, ribadendo che gli Odiosior sono un gruppo da osservare con molta attenzione.
Forse, rispetto al debut, "Syvyyksistä" risulta un po' meno "sperimentale", ma la qualità dei sette brani che lo compongono è innegabile così come lo è la capacità del Nostro di scrivere musica senza compromessi ma, in qualche modo accessibile, in pieno rispetto, quindi, della tradizione finnica che, in questa occasione, emerge prepotente all'interno di un album fatto di grandi melodie nordiche, scream indiavolato, devastanti blast beats, inaspettati arrangiamenti di tastiera che danno ampio respiro alle composizioni, e "fughe" in territori non propriamente ortodossi per il genere, soprattutto quando gli Odiosior si cimentato in aperture magniloquenti dalla forte connotazione epica e pagana, o quando scelgono di avvicinarsi a forme più classiche di metal che innervano la tessitura delle composizioni.
"Syvyyksistä", lavoro che va ascoltato tutto di un fiato, come l'EP che lo ha preceduto, è, dunque, un piccolo gioiello di musica estrema, un gioiello reso prezioso da un riffing di chitarra sulfureo e ispirato come non mai (vero motore di tutto l'album), e da una generale atmosfera invernale perfetta per accogliere il freddo alle porte e dire addio al sole ed al suo calore.
La Finlandia, ancora una volta, si conferma terra di eccellenza per il black metal e gli Odiosior si candidano, con questo album, a diventare uno degli interpreti più efficaci di un suono che non morirà mai.
Album da non lasciarsi sfuggire e da ascoltare più e più volte per coglierne ogni, incantevole, sfumatura.