Proveniente dall’Irlanda, la band degli
Atheos non appartiene alla schiera dei gruppi prolifici, il presente
“Words of eroding world” è infatti solo il secondo lavoro del quintetto e segue di ben sette anni l’esordio “
The human burden”.
Diciamo subito che
“Words of eroding worlds” non è un album easy listening e da mettere in sottofondo mentre la mente si occupa di altro, Il death metal tecnico degli irlandesi è bello grasso e corposo, ricco di cambi di marcia e di soluzioni articolate che richiedono la giusta attenzione pena perdere “il filo del discorso”.
Le prime due canzoni possono trarre in inganno per durata e approccio –
“Become dust, colossus” ha echi profondi dei
Morbid Angel – ma con
“Embers oscure the sun” l’album comincia a dilatarsi verso una dimensione più profonda e, in qualche misura, più progressiva.
Che la band non sia formata da gente alle prime armi è ormai diventata una certezza, il quintetto è in possesso di sicurezze consolidate che, principalmente, si traducono con la creazione di atmosfere sinistre, di passaggi pastosi e oscuri.
E’ però altrettanto evidente la voglia degli
Atheos di mettersi in mostra, di far vedere di essere in grado di creare partiture complesse anche a scapito della fruibilità che può costituire un bel deterrente per chi non ha o possiede poca pazienza che potrebbe mollare il colpo e non concludere l’ascolto.
Le cose migliori di
“Words of eroding worlds” le ho trovate alla fine:
“Smashing the antlers throne” è una canzone ben bilanciata fra riff taglienti e profondi inserti melodici, così come ho apprezzato le sensazioni apocalittiche e sofferte che è riuscita a trasmettere la conclusiva
“Oceans and flame”.
Come già detto, non un disco facile, ma se riuscite a superare l’iniziale senso di disorientamento potrete trovare qualcosa per i vostri denti.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?