Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:39 min.
Etichetta:Agonia Records

Tracklist

  1. DEATH-AT-WILL
  2. SANCTA DEI MERETRIX
  3. LET THEM BURN…
  4. FALL OF THE BLESSED
  5. NO SALVATION
  6. PROFANATION
  7. REIGNING OVER THE DEATH
  8. LIFE IS DEATH, DEATH IS LIFE
  9. INFLICTING BLASPHEMY UPON THE HEAVENS
  10. BEYOND THE GATES OF BURNING GHATS

Line up

  • Inferno: drums
  • Bart: guitars
  • Peter: bass
  • Skullripper: guitars, vocals

Voto medio utenti

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Bene, adesso potete premere il tasto play sul vostro lettore.
La furia iconoclasta del nuovo lavoro "targato" Azarath si abbatterà su di voi senza tregua, senza lasciarvi respirare, senza farvi capire cosa vi ha colpito con tanta violenza.
Alla fine di "Saint Desecration" saranno passati solo 39 minuti, ma a voi sembreranno ore di tormento e devastazione.
Questi sono gli Azarath.
Questo è il nuovo album.
Nessuna innovazione (fortunatamente) rispetto al passato: la formula death/black metal resta inalterata, così come la tecnica sopraffina del quartetto che si poggia sul drumming spietato di Zbigniew Robert Promiński, "Inferno" per gli amici, e sull'inquietante chitarra di Bartłomiej Szudek che lacera ad ogni riff, ad ogni arpeggio e ad ogni, micidiale, assolo, segnando profondamente un album che vede l'ingresso di Marcin "Skullripper" Sienkiel, dietro al microfono ed alla chitarra, in sostituzione del grande Necrosodom, riuscendo, nella difficile impresa, di non farlo rimpiangere.
Gli Azarath, a vent'anni dalla loro nascita, non hanno perso un'oncia della loro carica e della loro blasfemia e "Saint Desecration" ne conferma la leadership in un panorama estremo che, troppo spesso, vede osannati nomi ben meno meritevoli del gruppo di Tczew il quale, in barba ad ogni moda e ad ogni ammorbidimento, ci offre una manciata di brani in cui si respira satana ad ogni nota, e nei quali ogni elemento è messo al posto giusto, tanto che l'amalgama finale risulta essere una unica colata di nero, infernale, odio verso tutto e tutti, come se gli Azarath avessero voluto alzare un dito medio all'umanità e ad ogni forma di religione presente o passata.
"Saint Desecration", bello sin dalla magnifica copertina opera di Marta Promińska di Hypnagogic Painting, è un album perfetto nella sua intransigenza e perfettamente bilanciato tra i momenti di puro caos e quelli in cui il gruppo "ragiona" dando vita ad atmosfere ancora più desolanti ed impenitenti che ben si contrappongono alla brutalità strumentale e che sono esaltati da una registrazione impeccabile.
Sono un fan di lunga data dei polacchi e forse non riesco ad essere completamente obiettivo, ma se questo non è il disco death di questo disgraziato 2020, certamente lo è per le mie orecchie che mai si stancheranno di capolavori come la lunga, contorta e semplicemente meravigliosa, "Beyond the Gates of Burning Ghats" (l'assolo finale spazza via il 90% della "concorrenza") o la velenosa "No Salvation" ed, in generale, di ogni nota partorita da questi emissari del Male. Il Male più devastante.

Innalzo, ancora una volta, il calice della morte ai suoi signori e ne ammiro l'ennesima, palese, dimostrazione di superiorità.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 nov 2020 alle 14:45

non l'ho ancora sentito ma corro a recuperare... nel corso degli anni si sono dimostrati una certezza.

Inserito il 26 nov 2020 alle 00:26

Sbam! Che goduria \m/

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