Il trio francese degli
The Scalar Process giunge al debutto con questo “
Coagulative Matter”, edito dalla sempre ottima
Transcending Obscurity Records che ancora una volta mette a segno un bel colpo.
Come avrete capito dalla premesse ci troviamo di fronte ad un prodotto appetitoso e appetibile.
Il tecnical death metal di questo francesi, sebbene ben suonato e composto, non colpisce per la sua intrinseca complessità quanto per le influenze che si porta dietro e il modo nel quale sono fuse in un sound alquanto originale.
Il disco è pregno di atmosfere e melodie cosmiche, per certi versi talmente funeree da richiamare alla mente i conterranei
Monolithe e lo splendido “
Nebula Septem”.
“
Coagulative Matter” è un disco che vive di contrasti, disseminati via via lungo tutta la durata del disco. Il growl profondo e brutale del singer contrasta con gli assoli puliti e cosmici, ma quando entra la voce in screaming ecco che anche il sound segue e abbiamo tirate black metal da paura come in “
Mirror Cognition” che, tuttavia, è preceduta da una lunghissima introduzione ambiental/progressiva, con atmosfere rilassate e spaziali, oppure ancora quando la band decide veramente di andare sul pesante con la tecnica e la complessità e allora si avvicina ai
Meshuggah o ai
Gojira, come nell’apocalittica “
Poisoned Fruit”.
La produzione non è eccellente, soprattutto la batteria, che a volte dà una netta sensazione di ‘artificialità’.
Ad ogni modo, nonostante l’approccio tecnico/progressivo la band non lesina in brutalità e si permette persino il lusso di un pezzo come “
Ouroboros”, strumentale perfetta per la colonna sonora di
Resident Evil 5, dove era presente l’omonimo boss (quante notti di paura spese su quel videogioco!).
La conclusione di quanto detto finora è ovvia e ne consegue il consiglio di procurarvi questo disco, la cui sola title-track, una suite di oltre 11 minuti, vale il prezzo del disco.
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