"Don't Close Your Eyes" è il debut album della band partenopea Jumpscare e sebbene sia uscito nel 2019, è giunto oltre un anno dopo nelle nostre mani.
Siamo però contenti di potervelo raccontare per due motivi:

1) dare visibilità alle band italiane è comunque un bene
2) il disco è parecchio interessante

Musicalmente il quintetto campano non propone soluzioni innovative: il loro death melodico galleggia tra le soluzioni più moderniste proposte da Cipher System, Lunarsea o Darkest Hour ed i modelli più "conservatori" portati avanti da Dark Tranquillity e Soilwork.
Non è quindi nella volontà di stravolgere il genere che dobbiamo cercare la qualità di "Don't Close your Eyes" quanto piuttosto nella rabbia che pervade le 8 tracce che lo compongono, nella immediata e diretta presa che le canzoni hanno sull'ascoltatore, nelle melodie intessute tra le chitarre e gli accenni di synth, nella graffiante efficacia della voce di Ciro "Kirion" Silvano.
Un altro punto di forza del full length è costituito dalle tematiche trattate; si passa dalla critica a tutti i conflitti ("Dead Bodies"), alla denuncia sociale per i crimini contro Madre Natura ("Earth Decay"), a riflessioni sullo stato di schiavi in cui spesso versano gli uomini moderni ("Mate Feed Kill Repeat") sino ad arrivare ad atti di accusa contro le violenze ("Seventh Circle") chiamando in causa il Sommo Dante e le cantiche dell'Inferno.

Il tutto, per utilizzare termini propri della terra di provenienza dei nostri, suonato con una "cazzimma" che rende l'ascolto irresistibile.
Intelligente anche la scelta di contenere il minutaggio complessivo (siamo sotto i 35 minuti), fatto che per quanto mi riguarda ha invogliato a ripetere con gusto gli ascolti.
Avete solo mezz'ora da dedicare alla musica ma cercate qualità?
Occupatela con "Don't Close Your Eyes" e ne sarete premiati.

Jumpscare - "Don't Close Your Eyes" (full album)