Hyperdontia - Mortiferum / Hyperdontia (Split)

Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:12 min.
Etichetta:Carbonized Records

Tracklist

  1. MORTIFERUM - ABHORRENT GENESIS
  2. HYPERDONTIA - PUNCTURED SOUL

Line up

  • Mathias: guitars, vocals
  • Malik: bass
  • Tuna: drums
  • Mustafa: guitars
  • T. Wolfe: bass
  • A. Mody: drums
  • C. Slaker: guitars
  • M. Bowman: guitars, vocals

Voto medio utenti

E' passato circa un anno da quando ascoltai ed impazzii per "Disgorged From Psychotic Depths", disco di esordio dei doom/deathster Mortiferum ed è con grande piacere e con una certa dose di aspettative che oggi mi trovo a scrivere di questo split album che oltre alla band americana vede coinvolti anche i danesi/turchi Hyperdontia, altra formazione più che buona che si muove sulle stesse coordinate sonore. Parlare di un'uscita a cui ciascuna band ha contribuito con un solo brano è un po' difficile e soprattutto non penso che possa essere in grado di dare una panoramica esaustiva dello stato di forma di un gruppo, ma se non altro ha il merito di tenere viva l'attenzione su entrambe le formazioni: questo split album si apre con "Abhorrent Genesis" a firma Mortiferum, un brano in pieno stile della band che ci mostra un uso sapiente di tempi cadenzati ed anche un certo groove nei riff che riescono a colpire nel segno senza dimenticare di dare spazio ad un gusto sinistro e malevolo in termini di melodia come mostra sia lo stacco a circa metà brano, sia l'interessante lavoro solista delle chitarre. Magistrale la prova dietro al microfono di Bowman che annichilisce l'ascoltatore con il suo growl cavernoso e chiuso, mentre il basso squassa letteralmente l'aria scandendo il ritmo del brano e regalando sferzate metalliche in alcuni frangenti. "Punctured Soul" si muove in territori simili ma mostra come gli Hyperdontia abbia declinato in maniera differente la loro visione di doom/death: al netto di una produzione molto più grezza e chiusa che comunque non risulta spiacevole, la band europea mette sul piatto un brano diretto e in your face costituito da riff più ricercati e strutturati rispetto ai Mortiferum, senza dimenticare di dare il giusto spazio alla componente doomy del proprio sound anche se questo risulta più circoscritto e limitato rispetto ai compagni di split. Anche in questo caso in fase solista le chitarre si segnalano per un ottimo gusto melodico e per un mood decadente che ben si accompagna alle chitarre dirette e veloci.
In definitiva questo split non ha grande utilità se non quella di ricordarci di tenerci a mentre Mortiferum e Hyperdontia per i mesi e sperabilmente anni a venire: in questa sede entrambe le band hanno dato prova di saper dominare la materia del doom/death metal in maniera egregia, anche se personalmente il brano degli americani è stato quello che mi ha colpito maggiormente.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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