Pink Floyd - A Momentary Lapse Of Reason

Copertina 7

Info

Past
Anno di uscita:1987
Durata:51 min.
Etichetta:EMI

Tracklist

  1. SIGNS OF LIFE
  2. LEARNING TO FLY
  3. THE DOGS OF WAR
  4. ONE SLIP
  5. ON THE TURNING AWAY
  6. YET ANOTHER MOVIE
  7. ROUND AND AROUND
  8. A NEW MACHINE (PART I)
  9. TERMINAL FROST
  10. A NEW MACHINE (PART II)
  11. SORROW

Line up

  • David Gilmour: guitars, vocals
  • Nick Mason: drums and percussions
  • Richard Wright: keyboards

Voto medio utenti

Dopo la reunion dei Deep Purple, quella dei Pink Floyd è sicuramente la rimpatriata più attesa degli anni '80. O almeno di quel che resta del gruppo, nelle persone di David Gilmour e Nick Mason. Roger Waters è perso tra le protesi degli incubi personali già sceneggiati su "The Wall" e "The Final Cut", con il loro carico di cupa tristezza e gelida rassegnazione, mentre Richard Wright accetta di partecipare alle registrazioni del nuovo disco solo in qualità di "ospite".

Il motivo?
Probabilmente va ricercato nel rifiuto di scontrarsi legalmente con Waters, che intima i suoi ex compagni di non utilizzare il marchio "Pink Floyd Inc.", per quella che lui definisce apertamente una truffa nei confronti dei fans. Piccola parentesi: pur con tutta l'ammirazione che si possa provare verso il "pacioso" Gilmour, autore di uno dei più grandi assoli della storia del rock ("Comfortably Numb"), risulta innegabile come l'attitudine "lunatica" di Roger non sia uno status replicabile in alcun modo. Questione di tragico "vissuto" misto a talento spropositato, caratteristiche esternate in capolavori lirico/musicali come "Animals", "The Wall", ma anche nel minimale "The Final Cut".

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Dice Nick Mason, proprio a riguardo di queste ultime due opere: "sono due dischi scritti interamente da Waters, però hanno un significato talmente universale che non abbiamo avuto problemi ad accettarli anche come gruppo. Roger resta sempre un buon amico, ed anche se ha voluto registrare il suo album 'The Pros And Cons Of Hitch Hiking' come alternativa ai Pink Floyd, non credo che avrà problemi a riunirsi presto a noi". Certo, come no: quella di Mason è destinata a rimanere solamente una illusoria speranza, perché in quegli anni Waters si sente l'unico portavoce del gruppo.

Infatti i rapporti si inaspriscono fino al giudizio dell'Alta Corte di Londra, che decide per lo scioglimento della band. Gilmour annuncia quindi un ricorso, e l'esito viene completamente ribaltato. Dopo innumerevoli peripezie, possono finalmente avere inizio le sessions di registrazione per un nuovo capitolo che viene legalmente ascritto al nome Pink Floyd. Da che parte sta la ragione, al di là delle battaglie tra azzeccagarbugli? I fans si dividono, ma l'attesa che circonda l'uscita di "A Momentary Lapse Of Reason" diventa letteralmente febbrile. Merito anche del rinnovato interesse nei confronti del progressive rock, trainato nelle classifiche dall'impensabile successo di "Misplaced Childhood" (Marillion), che ringalluzzisce anche le vecchie glorie del decennio precedente. In effetti il disco risente dell'effetto Eighties, con la batteria del primo singolo "Learning To Fly" che ingigantisce l'impatto della melodia, grazie al tipico riverbero legato a quel determinato periodo storico. A dimostrazione che non si tratta di un album solista di Gilmour (è questo il timore che serpeggia tra il pubblico), arriva la tenebrosa "Dogs Of War", in cui il cantato di David timbra il cartellino del rock duro, per poi cullarsi sulle note oniriche di "On The Turning Away". La vecchia magia si ripete in "Yet Another Movie", che contiene peraltro il verso "the vision of an empty bed", responsabile dell'idea del disegnatore Storm Thorgerson, il quale torna a firmare una copertina Pink Floyd dai tempi di "Animals" (1977).

È proprio da quella strofa che nascono le centinaia di letti vuoti, posizionati geometricamente sulla spiaggia di Saunton Sands (nel Devon), già celebre location di alcune scene presenti nel film omonimo tratto da "The Wall". Colpisce nel segno pure la lunga ed ipnotica "Sorrow", che Gilmour scrive interamente in un weekend solitario, trascorso sulla sua casa galleggiante Astoria. Complice anche la comprensibile curiosità del ritorno sulle scene, oltre ad una buona qualità generale, "A Momentary Lapse Of Reason" sfonda il tetto delle 6 milioni di copie vendute, ed il successo clamoroso del tour a supporto ne sancisce la "benedizione" da parte dell'audience.

Parentesi personale: li vidi l'8 luglio 1988 allo stadio Braglia di Modena e, dopo averne vissuto il mito soltanto a posteriori per evidenti questioni anagrafiche, mi sembrò comunque di assistere a qualcosa di storico. L'impressionante scenografia, tra maialini volanti, aerei che si schiantavano sul palco, effettistica dolby surround e luci stroboscopiche, fu la classica ciliegina sulla torta.
Ricordo le polemiche, anche da parte di artisti "illuminati" come Franco Battiato, che definirono lo show una "sorta di circo", ma quando partirono le prime note di "Shine On You Crazy Diamond", lo spazio per le polemiche venne ridotto al nulla. Lo show confermò la presenza fissa di un ingombrante e gigantesco passato, a partire dall'iniziale tributo a Syd Barrett, gettando però il ponte verso la speranza di un futuro. Sempre senza il genio di Waters, purtroppo.



PS: Oltre al videoclip di "Learning To Fly", troverete in calce all'articolo anche il link dell'intero concerto di Modena. Buon ascolto.


Recensione a cura di Alessandro Ariatti

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 25 mar 2023 alle 09:59

Mi ha sempre lasciato un po' perplesso questo disco, i troppi musicisti ospiti e il contributo nullo di Richard Wright - che era rientrato ad album praticamente finito - e un Nick Mason al minimo sindacale me lo fa ritenere un disco solista di David Gilmour più che di Pink Floyd.

Inserito il 22 mar 2023 alle 17:49

Assolutamente d'accordo con te riguardo a Waters. Il disco è bello, ovviamente non si può pretendere la luna da artisti che hanno già scritto la storia.

Inserito il 22 mar 2023 alle 11:15

Buon disco, perfettamente calato nell'epoca in corso, io da fan della prima ora della formazione inglese per merito di padre e zio devo onestamente dire che questo album risente molto dell'assenza di Waters, la sua ombrosità tormentata era benzina per i capolavori precedenti ma il carattere brusco e rabbioso verso gli ex colleghi ha rotto la "Magia" cosa che purtroppo va ancora avanti oggigiorno data l'ultima provocatoria dichiarazione di aver registrato una personale versione di quel monumento musicale come "The Dark Side Of The Moon". Però tracce come "Yet Another Movie", "Dogs Of War", "Learning To Fly" e "Sorrow" (con un riff cupo e doom incredibile) sono delle perle, il resto è una rincorsa a cercare di essere gli stessi Floyd senza il carisma e la follia di chi ha generato la formazione come i due Roger che si sono allontanati.

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