Nelle note della bio del gruppo è indicato che il nuovo lavoro dei
Garagedays piacerà ai fans di Metallica e Motorhead, quindi un piatto che si presenta succulento.
Peccato che di questi due gruppi non vi sia neanche l'ombra nelle dieci tracce che compongono "
Something Black ", terza fatica discografica del combo capitanato dal singer Marco Kern, mentre sono i Priest la principale influenza.
Il che non sarebbe niente di male, anzi, solo che passate la prime canzoni, il disco cala di tono diventando o un po' troppo legnoso e prevedibile nonostante la presenza di alcune composizioni niente male come la potente "
Back In Line" , la title track o "
And Again" veri omaggi ai Preti Di Giuda non solo per le chitarre ma anche per le vocals.
Putroppo però come accennavo, ad un certo punto le canzoni assumono un tono monotono, come se i Nostri avessero un po' perso la vena creativa ed ecco che tra composizioni imbarazzanti come "
To My Soul" e residuati bellici si salva solo la conclusiva "
The Walking Dead" altro omaggio non troppo velato alla band di Rob Halford.
Il problema di lavori come questo è che rischiano di cadere nel dimenticatoio troppo presto, fagocitati dalla marea di uscite del genere, consiglio ai
Garagedays una maggior personalità nel songwriting ed una maggior cura negli arrangiamenti qui davvero minimali.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?