Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:41 min.
Etichetta:AOR Heaven

Tracklist

  1. MOUNTAIN
  2. DON’T MAKE BELIEVE
  3. FOOL FOR LOVE
  4. MY LAST BREATH
  5. EVERYTHING
  6. FOREVER YOURS
  7. FLY HGH
  8. WHEN I’M WITH YOU
  9. THE END OF ME AND YOU
  10. WHERE LOVE IS

Line up

  • Darren Phillips: guitar, backing vocals
  • Robbie LaBlanc: vocals
  • Dennis Butabi Borg: bass
  • Philip Lindstrand: guitar
  • Herman Furin: drums
  • Dan Skeed: keyboards, guitar, backing vocals
  • Xavier Millis: keyboards on “Mountain”
  • Bruce Kulick: guitar on “My Last Breath”

Voto medio utenti

Avendo ancora ben vividi nelle orecchie e nella memoria i “sogni” ottantiani di Stan Bush (evocati dallla sua ultima eccellente fatica discografica “Dare to dream”), ecco che la fruizione di “Both sides of midnight” degli East Temple Avenue pronostica fin dal primo contatto una bella sfida per il trono di miglior album di AOR “classico” della fine del 2020.
E chi sono mai costoro, che “osano” competere con uno specialista del settore come il mitico Stan?
Si tratta di musicisti preparati e piuttosto noti, ma tra di loro è un nome a spiccare in maniera scintillante, in grado di garantire una contesa “ad armi pari” in fatto di attitudine, talento e competenza.
Eh già, perché l’ugola di Robbie LaBlanc (Fury, Blanc Faces, Find Me) sembra proprio nata per queste cose ed è sufficiente sentirla vibrare di autentico feeling lungo tutto l’arco del programma per comprendere quanto una voce possa fare la differenza in questi (e in parecchi altri, in realtà …) ambiti musicali.
Le sue interpretazioni impeccabili dal punto di vista tecnico / emozionale esaltano per colore e intensità composizioni magari non esattamente “straordinarie” sotto il profilo della vitalità espressiva, mentre non ci si può che compiacere della notevole classe esecutiva di Darren Phillips (chitarrista, autore, produttore e pure conduttore radiofonico), l'ideatore del progetto, e del resto della formazione, costituito da Dennis Butabi Borg (Cruzh), Philip Lindstrand (Find Me, Arkado), Dan Skeed (Urban Stone) e Herman Furin (Work Of Art).
L’idea che potendo contare su un vero fuoriclasse della fonazione modulata adulta qualcosa di meglio si “doveva” fare anche in sede di scrittura aleggia così, lieve, sullo sfondo di un ascolto tuttavia davvero assai godibile, suddiviso tra rocks incisivi e suggestivi momenti romantici, nella migliore tradizione edificata da Survivor, Toto, Starship, Journey e Bad English.
Qualche esempio? C’è l’imbarazzo della scelta … si potrebbe citare la verve di “Mountain”, con il suo incalzante refrain, la carica melodica di "Forever yours”, la raffinatezza pulsante di “Don’t make believe” e “Everything”, o ancora la toccante vena intimista di “Fool for love”, “My last breath” e “Where love is”, ma la verità è che si fa una certa fatica a trovare canzoni realmente poco efficaci, incastonante in una radiosa forma di prevedibilità.
Ritornando alla fantomatica gara evocata all’inizio della disamina, diciamo che il risultato finale non poteva che risolversi con un sostanziale pareggio, anche grazie, ammettiamolo, al valore aggiunto rappresentato dall’inestimabile laringe di Mr. LaBlanc, un autentico balsamo per l’anima di chi ama queste favolose sonorità.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.