Labyrinth - Welcome to the Absurd Circus

Copertina 8,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2021
Durata:60 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. THE ABSURD CIRCUS
  2. LIVE TODAY
  3. ONE MORE LAST CHANCE
  4. AS LONG AS IT LASTS
  5. DEN OF SNAKES
  6. WORD’S MINEFIELD
  7. THE UNEXPECTED
  8. DANCING WITH TEARS IN MY EYES
  9. SLEEPWALKER
  10. A REASON TO SURVIVE
  11. FINALLY FREE

Line up

  • Andrea Cantarelli: guitars
  • Olaf Thörsen: guitars
  • Roberto Tiranti: vocals
  • Nik Mazzucconi: bass
  • Oleg Smirnoff: keyboards
  • Matt Peruzzi: drums

Voto medio utenti

Ok bambini, avete giocato e vi siete divertiti, ma adesso spostatevi, che sono arrivati i grandi.

"Welcome to the Absurd Circus" è, qualora ce ne fosse bisogno, l'ennesima conferma che i Labyrinth sono molto probabilmente la miglior metal band italiana degli ultimi settecentocinquantaquattro anni. Carismatici, potenti, preparatissimi, riconoscibili a un chilometro di distanza: tutte le caratteristiche che fanno di una band un caposaldo. E questo disco non fa che confermare quanto vi vado dicendo.

Ma entriamo nel vivo. Corredato da una copertina che definire 'bruttina' è un eufemismo (mi ricorda irrimediabilmente quella di "Dance of Death" dei Maiden), l'album parte in quarta con "The Absurd Circus", ed è già chiaro dove andremo a parare: power/prog benedetto dal cielo, il nuovo Matt Peruzzi dietro le pelli che non fa prigionieri (e non ne farà per tutto l'album), un suono davvero ben curato, soprattutto per quanto riguarda il basso, e l'inconfondibile coppia Cantarelli/Thorsen a pennellare un brano potente, melodico e ricercatissimo, su cui troneggia EGLI. Roberto Tiranti. Ci puoi mettere la firma al buio, quando si arriva con tanto lavoro e dedizione a perfezionare così tanto il proprio strumento, il risultato non può che essere eccellente. E Rob, supportato dai suoi compagni di merende, mette in piedi sin dalla prima traccia linee vocali ricercatissime, tanto 'non scontate' che mi ci sono voluti ben più di tre/quattro ascolti per 'decifrarle' tutte, ma è proprio lì che sta la grandezza di questo disco: è longevo, non ha fretta, ti aspetta e poi ti calcia in culo. Delicious.

L'album prosegue con la più canonica power/speed "Live Today", che fa molto 'fan service' per i nostalgici dell'Heaven Denied, per poi rallentare e rilassarsi un po' nella più morbida "One more last chance". Non fate il mio errore, non sottovalutate NIENTE in questo disco: le parti più distese e rilassate sono cesellate di fino, al pari della altre, con una ricchezza di particolari che rasenta il patologico... Lo dico soprattutto per le linee vocali, ma gli stacchi clean di Thorsen e Cantarelli sono ormai nei libri di storia del metallo, li riconoscerei a km di distanza, e anche quando Nik Mazzucconi prende il fretless, fosse anche per 20 secondi... Ascoltate, e riascoltate, e riascoltate.

Qua e là c'è qualche brano un po' più canonico, ma WTTAS è infarcito di pezzi a dir poco deliziosi; i miei preferiti OGGI (domani cambieranno, cambiano in continuazione) sono: "Den of Snakes" (bella pesa, solos da spellarsi le mani, il solito 'special' morbido che riconoscerei tra mille), "The Unexpected" (una bombaccia power/speed clamorosa, con una intro mostruosa del 'solito' Peruzzi alla batteria), "Sleepwalker" (la migiore del disco per me, moderna, melodica, un distillato di Classe) e la conclusiva "Finally Free", una sberla power con una ridda di assoli da brividi. Per non parlare della meravigliosa cover degli Ultravox di Midge Ure...

Niente, ho scritto per un'ora e ancora non sono riuscito a trasmettervi le mille sfaccettature di un album che, come solo i grandi albums sanno fare, ha bisogno di tempo per crescere e rivelare l'enorme, enorme lavoro che c'è dietro. E non vi ho ancora detto una parola sui testi, sulla critica alla società e al mondo assurdo in cui viviamo oggi (qui sento la penna di Olaf lontano un miglio, mi sbaglierò...) che lo rende praticamente un concept... Ma potrei continuare per ore. COMPRATELO. ASCOLTATELO. Questa volta non è un consiglio da recensore, questa volta è un ordine.




Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino
miglior ban italiana degli ultimi

... settecentocinquantaquattroMILA anni.👍

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 01 feb 2021 alle 18:33

Davvero un ottimo lavoro !!!!! Questo e il nuovo album dei Tribulation sono già in lista per la mia top ten 2021!!! (e siamo solo ad inizio anno)

Inserito il 25 gen 2021 alle 13:15

D'accordo sul discorso di professionalità e competenza dei Labyrinth, gruppo a cui ho da sempre voluto bene. Si potrebbe citare Tiranti come uno dei migliori cantanti del genere e non solo nonché Cantarelli e soci che non hanno mai sbagliato in esecuzione, i brani che producono sono sicuramente di ottima qualità e produzione...il problema è che il canovaccio è più o meno sempre lo stesso e, almeno personalmente, non riesco più a sentirli. E mi dispiace veramente tanto il dover fare un'affermazione del genere ma sia questo album che i precedenti due non mi emozionano minimamente. Lo scettro di miglior band italiana, per quanto mi riguarda, è ormai da tempo passato ai DGM che, al pari di una professionalità e bravura dal punto di vista dell'esecuzione, godono di un songwriting molto più emozionante e progressivo. E quando scrivo progressivo intendo che sono andati avanti mentre i Labyrinth, nella loro suprema competenza, mi sembrano ancora ancorati a strutture che ormai non riescono più a coinvolgermi. Non me ne vogliate, ripeto, sono ancora dei grandi per quello che sono riusciti a fare e per la professionalità che continuano a mettere nel loro lavoro ma, per come la vedo io, si sono fermati al periodo FREEMAN e 6 DAYS TO NOWHERE, album non riusciti al 100% ma che vedevano ancora dei Labyrinth che avevano imboccato un percorso interessante e necessitavano solo di affinare il tiro. Rimangono comunque degli idoli

Inserito il 24 gen 2021 alle 23:10

D'accordo parola x parola con Sbranf! Un album sublime in ogni suo dettaglio e che conferma, ancora una volta, i Labyrinth come la migliore band tricolore esistente! Grandissimi come sempre!

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