I
Phantom Elite, qui al secondo album, sono un progetto costruito sulle spalle di
Sander Gommans (ex- After Forever) e della cantante
Marina La Torraca (Exit Eden, live anche con gli Avantasia). Classica produzione
made in Frontiers, la line-up si è completata con ottimi musicisti per dare vita a questo secondo capitolo, a titolo "
Titanium".
E fin qui la fredda cronaca. Ma cosa ci aspetta dentro questo album? Beh, la matrice è sicuramente un power mooooolto moderno, con tanto di chitarrone a 7 corde, riffoni grossissimi, pochi solos (ma molto buoni), e la voce di Marina a farla da assoluta protagonista.
Come forse avrete intuito, l'Amaranthometro si è subito acceso, ed ha continuato a lampeggiare per tutta la durata di questo album; ma c'è livello e livello, e qui si predilige decisamente la composizione e lo strumento vero, al plasticoso guazzabuglio che tanto di moda va in questi ultimi anni. Sentire per credere il riff spaccaossa di "
Diamonds and Dark" o della iniziale "
Conjure Rains" che, seppur mescolate con quelle tastierine che stanno quasi per farti scappare via, poi si aprono in pezzi ben costruiti e ben cantati (a proposito, qua e là troverete anche la partecipazione di Amanda Somerville e di Stef Rikken).
Insomma, complice qualche apertura sinfonica e una line-up obiettivamente brava, "Titanium" si salva dalla
lettera scarlatta, e si fa ascoltare per quello che è, ossia un album di buon metal, con inevitabili contaminazioni commerciali. Ci sono comunque gli occhiolini maliziosi a Elize e soci? Purtroppo sì, vedi inserti elettronici, growl che fanno tenerezza e altre ingenuità tanto di moda, ma questo è il
Sign of the Times, per citare il mai troppo compianto Prince.
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