Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:27 min.
Etichetta:Dream of Solitude Records

Tracklist

  1. IN REQUIEM
  2. LOST IN TIME
  3. LIGHTS, CAMERA, NOTHING
  4. CITIZENS OF NOWHEREVILLE
  5. FONDEST WISH
  6. BOUGHT AND SOLD

Line up

  • Brendan Kelly: vocals, guitars, bass
  • Joey Migz: drums

Voto medio utenti

"Royal Orphan" è l'omonimo EP d'esordio per questo duo statunitense (da Long Island, New York) che affonda le proprie radici addirittura sul finire degli anni e che poi con diverse incarnazioni (Stormentor, Sanity in Ashes e Destroying the Evidence) non era mai andato oltre a qualche demo. Sotto il nuovo moniker, nel 2018 sono invece riusciti a incidere e realizzare, seppur in autoproduzione, questa loro prima realizzazione che ora ci viene riproposta dalla Dream of Solitude Records.

"In Requiem" è un discreta opener, vivace e reminiscente tanto di soluzioni ispirate dallo US Power quanto da un approccio più vicino al Progressive Metal, una tendenza, quest'ultima, che nel prosieguo del disco si farà sempre più presente, mentre nulla trapela dal passato Speed & Thrash degli statunitensi.
Come anticipato si tratta di un'autoproduzione e questo giustifica sia un sound un po’ pastoso sia un artwork fin troppo ingenuo, ma il duo si complica la vita anche sul piano musicale, con alcuni passaggi che si attorcigliano su se stessi, come avviene nel caso di "Lost in Time", dove scopriamo il tuttofare Brendan Kelly cavarsela più che discretamente a livello vocale mentre non convince del tutto nell'assolo di chitarra. Le cose vanno meglio nella seguente "Lights, Camera, Nothing" con Kelly che ci mette più di verve nel cantato, così come nella dreamtheatriana "Citizens of Nowhereville", con il Progressive Metal che è nuovamente il cardine della seguente "Fondest Wish", dove i Royal Orphan riescono a creare un bel contrasto tra i suoi articolati passaggi strumentali ed un cantato più lineare e melodico, con un risultato che potrebbe scaturire da un mix di influenze da parti di gruppi come Dream Theater, Fates Warning, Jacobs Dream e Blue Oyster Cult. E un altro bel risutato lo creano quando piazzano in coda all'EP il loro brano più veloce e ritmato: "Bought and Sold", che conferma la sensazione che i nostri riescano meglio quando non si arrischiamo in scelte troppo ardite e complesse e puntano al sodo.

"Royal Orphan" si conferma quindi un'uscita ancora interlocutoria, sicuramente frutto della smisurata passione e dalla voglia di riproporsi da parte di Brendan Kelly e Joey Migz, che vanno sicuramente premiati e che speriamo di ritrovare presto, dopo essersi scrollati da dosso tutte le ruggini del passato e con un songwriting un po' meno dispersivo, alle prese del loro primo full length.


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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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