L’ho già detto in altre occasioni e lo ripeto: la Grecia è uno dei paesi più interessanti del panorama heavy-power attuale, un’evoluzione partita all’inizio del millennio, grazie a dei “padri fondatori” del calibro di Firewind su tutti, ma senza dimenticare Fragile Vastness, InnerWish e Crystal Tears; oggi nell’underground ellenico si possono trovare numerose bands emergenti validissime ed i
Paladine, sono indubbiamente una di queste!
Entering The Abyss, secondo album in studio per la formazione fondata nel 2013 dal bassista
Chris Stergianidis, parte subito fortissimo, dopo una breve intro, con la opener
War Of The Lance in cui si intravedono subito tutte le caratteristiche tipiche dei nostri che poi emergeranno in tutte le tracce del disco, ritmiche sostenute da parte di
Stergiadinis e del drummer
Babis Tsolakis (batterista anche dei già citati Fragile Vastness) , chitarre taglienti sia in fase di riffing che di assoli ad opera del duo
Sotiris Paraskevas e
John Kats, mentre la voce di
Nick Protonotarios provvede ad azzannare ferocemente il pezzo.
Non c’è un attimo di tregua: mentre i vari brani scorrono che è un piacere, l’atmosfera carica di pathos e anche la qualità delle composizioni dei nostri rimangono su livelli davvero elevati tuttavia, nonostante i
Paladine si mettano da subito in mostra per l’incisività del loro sound, la band concede ampio spazio anche a delle bellissime aperture melodiche che spaziano da quelle più fedeli alla tradizione power, come in
Darkness And Light,
Hourglass In The Sky,
Brother Against Brother, per poi virare verso territori più epici, come nella title-track , in
Mighty Heart o nella emozionante ma “cazzutissima”
The Return caratterizzata da gloriose cavalcate ed assoli d’altri tempi da parte dei due axemen ellenici.
Talvolta poi, come nel caso di
Between Gods And Men, la band opta per delle composizioni melodiche arabeggianti, senza tuttavia deviare troppo dalla strada maestra del disco, mentre l’arpeggio iniziale di
Sacrifice Of A Hero ricorda proprio i primi lavori dei Firewind, quando la genialità di Gus G era ancora genuina.
Lo confesso, sono rimasto colpito molto positivamente da questo disco e da questa band, francamente non me l’aspettavo nemmeno!
Sia chiaro, i
Paladine non sono artefici di qualcosa di innovativo e sono indubbiamente derivativi, quindi se cercate delle sperimentazioni articolate che possano catturare la vostra attenzione andate oltre, ma se amate quello che in altre recensioni ho definito “usato sicuro”, se siete estimatori di tutte quelle bands citate in precedenza, allora questi ragazzi sicuramente vi conquisteranno come è accaduto a me!
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?