I
The Limit sono una sorta di supergruppo underground, che comprende una vera leggenda del doom come il vocalist dei Pentagram
Bobby Liebling, il bassista dei The Stooges (
Jimmy Recca), il fondatore della storica punk-band newyorkese Testors (
Sonny Vincent) ed una coppia di musicisti portoghesi della metal band Dawnrider (
Hugo Conim e
Joao Pedro Ventura).
Quindi influenze doom, metal e punk settantiano. Ne potrebbe venire fuori una miscela davvero ardita ed ambiziosamente originale. In realtà non è così. Questo è semplicemente un disco di punk'n'roll, in tutto e per tutto. Brani brevi e diretti (media due/tre minuti), riff taglienti, molta energia stradaiola e buon livello di orecchiabilità. C'è l'immediatezza di The Stooges/Testors, dei Ramones, dei Television, fino ad arrivare ai The Hellacopters, Peter Pan Speedrock, Electric Frankenstein e compagnia.
In sostanza, una musica epidermica, bruciante, gasolinica, da pogo sudato in un piccolo locale. Fatta bene, da veterani super-esperti. Non sorprendente e fortemente inclinata verso un passato lontano, ma efficace nel proprio contesto.
Le tonalità sempre un pò orrorifiche di
Liebling aggiungono sfumature dark alla Misfits, mentre i riff di
Vincent hanno quel taglio sporco e urgente da collo di bottiglia spezzato. Episodi brucianti, grezzi e rissaioli ("
Over rover", "
Caveman logic", "
Kitty gone") si alternano a quelli maggiormente catchy e velati di una sottile pennellata malinconica, vedi "
Black sea" col suo bel coro intrigante o la gradevole "
Fleeting thoughts" che ricorda certo punk statunitense di fine anni '70.
Il disco trasmette una discreta sensazione di freschezza, oltre che di esperienza decennale. Non a livello di originalità, perchè lo stile è strettamente codificato, ma le canzoni possiedono quella grinta sporca e caciarona che ci attendiamo da una proposta del genere. Poi, un
Liebling quasi rockabilly ("
Life's last night") è comunque qualcosa che vale la pena di sentire.
Lavoro gradevole, onesto, ideale per chi ama il vecchio punk più orecchiabile e trascinante. Non memorabile, però, tenuto anche conto del calibro dei musicisti coinvolti.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?