L’instancabile ed eclettico
Daniel Tompkins torna a far parlare di sé con il nuovo album della sua creatura più sperimentale, i
White Moth Black Butterfly, idealmente il punto di incontro tra i
TesseracT e la sua recente produzione solista.
A dirla tutta, la musica del qui presente
“The Cost Of Dreaming” è sicuramente più sbilanciata verso la discografia personale (penso in particolare al primo capitolo
“Castles”), in cui sonorità pop, eteree e cinematografiche prendono il sopravvento sulle atmosfere più ruvide e metalliche della band madre.
C’è qualche traccia di rock (penso all’ottima
“Bloom”, con il tastierista dei The Contortionist
Eric Guenther), ma è costantemente “diluito” in arrangiamenti eleganti e curatissimi che strizzano l’occhio a esperienze mainstream come quelle di Sia o degli Imagine Dragons. Abbondano gli episodi elettronici in compagnia della cantante
Jordan Turner, su cui spiccano
“The Dreamer”, “Prayer For Rain” e
“Darker Days” (con l’ottimo solo di sax di
Kenny Fong), che mi hanno ricordato quanto fatto negli anni dai conterranei
Pure Reason Revolution e, nei momenti più rilassati, dai No-Man (penso alla conclusiva
“Spirits”, legata a doppio filo all'introduttiva
"Ether").
Un lavoro riuscito e raffinato come sempre.
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