Forti del piacevolissimo ricordo di “
Welcome to my world” e prima di prendere in esame il nuovo “
By the grace of rock 'n' roll”, recuperiamo, grazie alla
Melodic Passion Records, il debutto degli
Starmen (in origine pubblicato dagli svedesi nel 2018 in maniera indipendente) allo scopo di ribadire al pubblico di
Metal.it di non fermarsi a quelle “apparenze” che vorrebbero i nostri delle semplici e un po’ approssimative controfigure dei Kiss.
Niente di più sbagliato, perché anche se è innegabile quanto il
Bacio newyorkese sia stato importante nella formazione musicale del quartetto scandinavo, è altresì necessario rilevare come nella sua proposta siano presenti influssi di Whitesnake, Rainbow, Dio, Only Child e Silent Rage, il tutto ottimamente orchestrato da musicisti e compositori di notevole valore tecnico e buongusto espressivo.
La verità è dunque che gli
Starmen rischiano di venire sottovalutati per l’iconografia che hanno scelto di adottare per proporsi alla comunità melodica, mentre dietro a quelle “maschere” vagamente
naif si celano eccellenti interpreti del genere, a partire dal
frontman Kristian Hermanson che con il suo timbro a metà strada tra
Paul Stanley,
David Lee Roth e
Jeff Scott Soto ha i mezzi per affrontare la ricca e complicata tenzone della fonazione modulata contemporanea.
Se cercate una quarantina di minuti di ottima musica, Wig Wam e The Poodles fanno parte, assieme ai
Maestri succitati, dei vostri ascolti quotidiani, il mio consiglio è di non lasciarvi sfuggire una collezione di godibilissime canzoni, inaugurata da una poderosa “
The stealer” e conclusa da “
A magical ride”, una specie di brillante fusione tra Deep Purple e Talisman.
In mezzo, troverete l’accattivante tocco
southern di “
Dangerous” e “
Gravity”, il suggestivo esotismo di “
A mystery thrill”, la celebrazione
Serpentesca della
title-track e “
Black sign”, una “
Bad tattoo” che piacerà agli estimatori dei Van Halen e una “
One love” che mescola Def Leppard e Kiss.
All’appello manca ancora “
All along the watchtower”,
remake di un
classicone scritto da
Bob Dylan e consacratosi grazie alla celebre versione di
Jimi Hendrix ...
beh, anche qui la
band risolve in bello stile un’impresa difficile, operando un’efficace sintesi tra devozione e temperamento.
Quindi, cari
rockofili, drizzate le antenne per gli
Starmen, un gruppo che saprà regalarvi importanti soddisfazioni
cardio-uditive, andando oltre alcune premesse esteriori per certi versi abbastanza fuorvianti.
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