Copertina 7

Info

Anno di uscita:2021
Durata:46 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. TROPICAL THUNDER
  2. WE GO TOGETHER
  3. TURN BACK TIME
  4. ARE YOU READY?
  5. CADY
  6. NEW YORK NIGHTS
  7. ALL YOU NEED
  8. LINE IN THE SAND
  9. MOONSHINE BAYOU
  10. PARALYZED
  11. N.R.J.C.

Line up

  • Alex Waghorn: vocals
  • Anton Joensson: guitars, acoustic guitars, backing vocals
  • Dennis Butabi Borg: bass, backing vocals
  • Matt Silver: drums, percussion, backing vocals
  • Erik Wiss: guest on keyboards, piano

Voto medio utenti

Un nuovo cantante e un approccio leggermente più “diretto” e anthemico contraddistinguono il secondo album dei Cruzh, ennesimo pregiato prodotto dell’apparentemente inesauribile fucina scandinava.
Con l’ingresso di Alex Waghorn dietro il microfono, “Tropical thunder” si candida, infatti, fin dal primo contatto, come un potenziale “anoressizzante” per tutti i famelici consumatori di Def Leppard, Bon Jovi, Danger Danger e Crazy Lixx, in un crogiolo ispirativo in cui fanno capolino anche barlumi di Alien, Skagarack e Stage Dolls.
Ora il problema è capire se tale “pasto sonoro” sarà in grado di sfamare a lungo o se si tratta di uno “spuntino” facilmente sostituibile con “roba” maggiormente sostanziosa e basando la valutazione sulla title-track dell’opera, l’impressione è che qui di “ciccia” ce ne sia parecchia, bella, gustosa e sapida alla maniera di quella cucinata da chef di prim’ordine del calibro di Dokken, Hurricane e Ratt.
Con “We go together”, “Are you ready?” l’influsso dei Def Leppard “Histerici” prende il sopravvento, e nonostante il deja-vu, l’operazione nell'insieme funziona, anche se personalmente preferisco i Cruzh quando miscelano con maggiore cura le loro influenze, aggiungendo melodie corroboranti, come accade in “Turn back time” e “Paralyzed”, o laddove, in "Cady”, emerge una notevole sensibilità romantica ereditata da REO Speedwagon e Survivor.
Nella pur gradevole spigliatezza di “New York nights” e della Poison-escaMoonshine bayou” il gruppo sembra “risparmiarsi” un po’ dal punto di vista espressivo, mentre andiamo meglio in “All you need” (con qualcosa dei White Lion nell’impasto sonico) e, soprattutto, nella notturna “Line in the sand”, alimentate da un coinvolgente ardore adulto.
N.R.J.C.” è una “quisquilia” acustica di buona fattura, che però non aggiunge nulla di particolarmente decisivo a un disco ben fatto e divertente, da considerare un efficace “integratore” del fabbisogno quotidiano di melodia e spensieratezza, in attesa di una vera prelibatezza musicale certamente alla portata dei Cruzh.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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