Copertina 7

Info

Anno di uscita:2021
Durata:44 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. TRUCKLOAD FULL OF BODIES
  2. TOXIC FREEDOM
  3. I.C.E. CAGE
  4. ISOLATED / DESOLATED
  5. PROPHET'S PREY
  6. PUNISHER
  7. EL CUCO
  8. G.A.A.D.
  9. WORTH LESS THAN PISS
  10. (IN THE) SLAUGHTERLINE
  11. ROADKILL

Line up

  • Zach Coleman: drums
  • Max Cavalera: vocals, guitars
  • Igor Amadeus Cavalera: vocals, guitars, bass

Voto medio utenti

Proprio vero che i tempi cambiano e pure di molto: pensiamo ai Go Ahead And Die, la nuova band nata dalla Cavalera Family (il buon Max e suo figlio) ha debuttato l’11 giugno di quest’anno per Nuclear Blast in maniera abbastanza silenziosa, complice una sovrabbondanza di uscite che da anni sommergono di letame fumante gli scaffali dei negozi fisici o virtuali, oscurando parecchie uscite meritevoli.
Non che le ultime uscite discografiche nelle quali Max Cavalera era coinvolto abbiano aiutato in tal senso: i Soulfly che sono la sua creatura principale, hanno fatto un ritorno alle origini con un Thrash/Death molto piatto e generico, i Killer Be Killed sono un super gruppo che non ha mai convinto e peggio è andata ai Cavalera Conspiracy che dopo un discreto esordio, sono affogati nella più drammatica banalità, dovendosi riciclare a tribute band dei tempi che furono.

Ecco, ora dimenticate tutto questo perché l’esordio omonimo dei Go Ahead And Die è un disco sincero, irrequieto e finalmente ispirato, nel quale i tre musicisti coinvolti secondo me si sono pure parecchio divertiti a comporre, suonare e registrare.
Il gruppo ha un sound semplice, grezzo, iracondo e questo si riversa in queste undici canzoni dallo smaccato taglio Hardcore/Crust Punk, che ogni tanto strizzano l’occhio al Thrash/Death Metal per aggiungere ulteriore pesantezza sonora.
Anche la produzione va dritta al punto, cercando di differenziarsi dal modus operandi della label teutonica: le chitarre non sono sacrificate sull’altare ed i riffs macinati sono semplici ma abrasivi e potenti, concedendosi in un discreto numero di breakdown, mentre gli assoli e le improvvisazioni sono messe al bando; il lavoro svolto dal batterista è efficace, specialmente quando spinge sull’acceleratore, mentre il basso è usato a mo’ di tappabuchi e poco altro. Le due voci di Max e Igor invece si intersecano parecchio bene tra di loro, con il primo che presenta il suo classico vocione gutturale, ed il secondo una timbrica urlata e rabbiosa.

Perché di rabbia ne è piena questo disco: dalla copertina, passando per i testi, questa musica vuole comunicare qualcosa all’ascoltare ed in effetti i testi sono molto politicizzati e tendenti a tematiche riguardanti la società odierna messa a dura prova da questa pandemia.
E non c’è spazio per sonorità nostalgiche piuttosto che per ardite sperimentazioni o ammiccamenti radiofonici: la brochure che presenta i G.A.A.D. cita nomi come Doom, Anti Cimex, Discharge ma anche Hellhammer o Extreme Noise Terror e mi sento di dire che sono tutti nomi che ben calzano con questo album.
Un lavoro ispirato che a parte una limatina nel songwriting e nel minutaggio qua e là oltre a qualche pezzo sottotono (quelli più lunghi e lenti) non da il fianco a delle reali critiche.
Se in futuro si smusassero certi spigoli e si dà importanza a questa band a discapito di altre che non hanno più nulla da dire, beh credo che ne sentiremo delle belle!

Recensione a cura di Seba Dall

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